Pillola UNxCENTO

Decifrare il caos interioreCosa cercano di dirci le nostre emozioni?

Caos interiore, Emozioni intense, Chiedersi perché, Consapevolezza di sè
Pillola N. 84
Foto di Andrea Mangano
Autore
A. Mangano
Intro alla pillola

A volte il caos interiore è assordante.

Come una radio che trasmette mille stazioni contemporaneamente, le nostre emozioni possono creare una cacofonia che ci lascia disorientati.

Cosa accadrebbe se abbassassimo il volume della nostra resistenza e ci concedessimo il silenzio dell'ascolto?

Spesso le emozioni ci travolgono come un'onda improvvisa, lasciandoci confusi e incapaci di comprenderle.

La nostra prima reazione è scappare, fingere che quelle sensazioni non esistano, oppure cercare disperatamente un'altra emozione che possa anestetizzarle. Ma ogni volta che lo facciamo, non stiamo spegnendo il caos, lo stiamo alimentando.

Le emozioni ci parlano, ma scegliamo di non ascoltarle.

Ci lasciamo trascinare da esse come foglie in balia del vento, finendo per sentirci smarriti e destabilizzati.

La verità è che temiamo le nostre emozioni, sia quelle dolorose che quelle più belle. Temiamo la loro intensità, il loro potere di cambiarci, di metterci a nudo.

È il motivo per cui spegniamo l’ansia con tranquillanti, affoghiamo la tristezza nel cibo, nascondiamo la rabbia dietro un sorriso forzato, teniamo l'amore a distanza per paura di essere feriti.

E così, nel tentativo di proteggerci, finiamo per ignorare una verità:
le emozioni non sono nemiche, stanno solo cercando di dirci qualcosa.

Non vogliono distruggerci, vogliono avvisarci. Ogni emozione, anche quella più scomoda, sta cercando di dirci qualcosa di importante su ciò che viviamo e, probabilmente, su ciò che siamo.

Ogni emozione è un invito a cambiare.

Quante volte ci siamo sentiti in colpa per aver detto un semplice "no"?
Quella colpa non è lì per tormentarci. Sta cercando di dirci qualcosa di più profondo sulla nostra paura di non essere abbastanza, di non essere amati se non ci sacrifichiamo costantemente per gli altri. È quindi un invito a scoprire il nostro valore, che esiste indipendentemente da quanto diamo agli altri.

E quella rabbia improvvisa che esplode nelle piccole cose?
Quando ci tagliano la strada, quando qualcuno fa un commento su di noi fuori luogo. Quella rabbia non parla del presente. Sta urlando dal nostro passato, ricordandoci tutte le volte che abbiamo ingoiato il rospo, che abbiamo fatto un passo indietro, che abbiamo permesso agli altri di oltrepassare i nostri confini. È un invito a riconoscere il nostro diritto di esistere e di essere rispettati.

Ogni emozione è una bussola che ci guida verso una piccola o grande verità.

Queste maledette, benedette emozioni non chiedono permesso, non seguono ordini, non conoscono nascondigli. L'unica risposta possibile è l'ascolto.

Accogliamo ogni emozione come un messaggero prezioso. Dietro quel caos apparente che sembra travolgerci, dentro quel vortice di sensazioni contrastanti, si cela sempre un messaggio da decifrare, un sentiero da scoprire, una nuova consapevolezza da abbracciare.

Quando avremo finalmente il coraggio di fermarci ad ascoltare, comprenderemo che qualcosa di nuovo stava germogliando dentro di noi. Scopriremo che non c'era alcuna battaglia da combattere, nessuna ombra da scacciare.

C'era una verità che attendeva, silenziosa e paziente, di emergere.

Una verità capace di migliorarci e di trasformare la nostra vita; una verità che ci veniva rivelata attraverso il linguaggio più autentico e profondo che abbiamo: quello delle nostre emozioni.

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Prendi qualche minuto per riflettere e rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

  • 1. Sto permettendo a me stesso di sentire pienamente le emozioni che provo, senza giudicarle o reprimerle?
    Sì, accolgo ogni emozione come parte di me, anche quando è difficile.
    Cerco di sentire le emozioni senza giudicarle, ma a volte mi blocco su quelle più intense.
    No, tendo a ignorarle perché mi sembrano un ostacolo o una debolezza.
    Spesso le reprimo perché mi spaventano o mi fanno sentire vulnerabile.
  • 2. Quale messaggio o bisogno potrebbe celarsi dietro l'emozione che sto vivendo in questo momento?
    Sento chiaramente che l’emozione mi indica un cambiamento necessario nella mia vita.
    Riesco a individuare il bisogno sottostante, ma non sempre so come agire su di esso.
    Non capisco cosa significhi. Mi sembra solo una sensazione caotica.
    Non mi interessa capire. Preferisco ignorare e andare avanti.
  • 3. Quando mi sento sopraffatto, dedico del tempo a comprendere l'origine di ciò che provo, o cerco subito di distrarmi o evitarlo?
    Sì, mi prendo il tempo per fermarmi e riflettere sull'origine delle emozioni.
    Ci provo, ma a volte la paura di affrontarle mi frena.
    Di solito preferisco evitare il confronto e cerco distrazioni immediate.
    No, evito consapevolmente perché temo che scavare a fondo peggiori la situazione.
  • 4. Ci sono emozioni che tendo a evitare o temere di più? Cosa mi impedisce di affrontarle?
    Riconosco le emozioni difficili e lavoro per affrontarle con calma e apertura.
    Ci sono emozioni che mi spaventano, ma sto cercando di capire perché.
    Sì, tendo a evitare quelle che mi fanno sentire vulnerabile perché ho paura di perdere il controllo.
    Preferisco evitarle perché penso che affrontarle mi faccia troppo male o sia inutile.
  • 5. Le mie emozioni mi stanno guidando verso una maggiore autenticità e consapevolezza, o sto ignorando i loro segnali per seguire aspettative esterne?
    Sì, ascoltare le emozioni mi sta aiutando a vivere in modo più autentico e allineato ai miei valori.
    Ci provo, anche se a volte il peso delle aspettative esterne mi distrae.
    No, spesso metto da parte le emozioni per adattarmi alle richieste degli altri.
    Ignoro quasi sempre i segnali delle emozioni perché mi sembrano incompatibili con ciò che "dovrei" fare.
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Foto di Andrea Mangano

Andrea Mangano

Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore di UNxCENTO.
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