Spesso crediamo di conoscere davvero qualcuno.
Ci familiarizziamo con i suoi gesti, le sue parole, i racconti che condivide, e pensiamo che questo basti.
Ma lo vediamo per ciò che è veramente, o solo per come sceglie di mostrarsi?
Pensiamo di conoscere le persone. Ma sul serio crediamo che basti sapere come prendono il caffè, che musica ascoltano, o qualche aneddoto su di loro per dire di conoscerle davvero?
Le persone sono piene di contraddizioni: dicono una cosa e ne fanno un'altra, indossano maschere, si nascondono dietro sorrisi, si proteggono con il silenzio. E spesso ci limitiamo a vedere queste facciate, scambiandole per la vera essenza di chi abbiamo davanti.
Se crediamo di aver capito qualcuno solo perché ci ha raccontato un paio di storie della sua vita, ci stiamo continuando ad illudere.
Il problema è che ci accontentiamo della versione semplificata delle persone.
Ma ognuno di noi è un'opera d'arte molto complessa. Non possiamo fissarci su un dettaglio e pretendere di averne colto il senso. Quella persona riservata che pensi sia fredda, forse è solo stanca di essere fraintesa. Quella che sembra sempre allegra e solare, magari ride solo per coprire il rumore dei suoi casini interiori.
Comprendere qualcuno non è una cosa che accade dall'oggi al domani.
Non basta stalkerare i suoi social, conoscere i suoi gusti e le sue abitudini. È un viaggio lungo e incasinato, dove i pezzi importanti emergono quando meno te lo aspetti: in silenzi condivisi, in reazioni spontanee, in momenti in cui non c'è tempo per fingere e si agisce istintivamente.
Vuoi davvero capire chi hai davanti?
Osserva come tratta chi non ha nulla da dargli in cambio. Guarda come reagisce a una critica, o a un momento di sfiga totale. Chi è sincero non ha bisogno di applausi per essere gentile. Chi è maturo non scatta come una molla appena qualcuno lo mette in discussione. E chi è coerente con se stesso non cambia faccia a seconda della convenienza.
Per conoscere davvero qualcuno dobbiamo guardarlo così com'è, senza metterci sopra i nostri filtri o le nostre aspettative.
Ed occhio a non fare l'errore più grande: pensare che una persona resti sempre la stessa.
Siamo essere in divenire, cambiamo continuamente. Quello che viviamo, le ferite che si rimarginano, le paure che piano piano superiamo - tutto questo ci trasforma.
La versione di qualcuno che conoscevamo ieri potrebbe non essere più valida oggi. Se vogliamo davvero "conoscere" qualcuno, dobbiamo essere pronti ad aggiornare quella visione continuamente, senza limitarla al passato, accettando che ogni giorno sarà un po' diversa da come era.
E infine, c’è una dura verità: non puoi conoscere gli altri se non sei disposto a mostrarti per davvero.
L'intimità non è unilaterale. Non puoi pretendere di capire qualcuno mentre tieni il tuo vero io chiuso in cassaforte.
Quindi, la prossima volta che credi di conoscere qualcuno, chiediti: lo sto vedendo per ciò che è o per ciò che mi fa comodo vedere? Sto davvero cercando di capirlo o mi accontento della superficie? E soprattutto, mi sto aprendo abbastanza da permettergli di fare lo stesso con me?
Perché la verità è che non si finisce mai di conoscere davvero qualcuno. È un costante work in progress.
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Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
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