Ogni libera scelta porta con sé l’angoscia dell'incertezza.
Non è solo la difficoltà di decidere, ma il peso delle conseguenze da affrontare.
Perché la libertà ci spaventa così tanto?
La libertà non è solo un dono, ma anche un fardello piuttosto pesante. Perché essere liberi significa avere infinite possibilità, e questo ci getta in una condizione di angoscia. Non la paura di qualcosa di concreto, ma quella vertigine esistenziale che ci assale quando ci rendiamo conto che possiamo fare tante cose, e proprio per questo rischiamo di non fare nulla.
La nostra libertà si trasforma in una sorta di condanna, perché ci impone di dover scegliere continuamente per la nostra esistenza (e spesso per quella degli altri), senza mai poter sfuggire del tutto a questa responsabilità. Come un esploratore in terra sconosciuta, sospeso tra il timore dell'ignoto e il richiamo della scoperta, anche noi oscilliamo tra paura e possibilità.
Ma non confondiamo questo timore con la debolezza.
Quando ci sentiamo smarriti di fronte ad una scelta, non è perché siamo deboli, ma perché siamo vivi.
L'incertezza e il panico che nutriamo sono parte del gioco. Ogni volta che dobbiamo decidere, stiamo affrontando la libertà – e la libertà è caotica, brutale e spaventosa. La vera libertà non sta nel non avere limiti, ma nell'essere in grado di muoversi dentro di essi, di fare una scelta anche quando non abbiamo idea di cosa succederà. Tutto ciò ci provoca disagio e angoscia, ma è il segno – chiaro ed evidente – che stiamo vivendo davvero.
Il problema è che molti vogliono fuggire da questa responsabilità. Ci si rifugia nel conformismo, nelle regole imposte da altri, nel comfort delle scelte già fatte.
Perché prendere in mano la propria esistenza crea angoscia.
Meglio lasciarsi trascinare, meglio non rischiare di provare l'ignoto. Meglio consolarsi dicendo che "non si era capaci", che "era destino" o, ancora peggio che "la colpa è di qualcun altro". E così si rinuncia a vivere in maniera autentica.
E se invece di evitarla, usassimo l'angoscia per guidarci verso qualcosa di più grande?
L'angoscia è anche il segnale che ci dice che siamo liberi.
Che siamo di fronte a un bivio e che la scelta è nostra. Che possiamo reinventarci, ricominciare, provare e sbagliare, ma con la consapevolezza di essere i veri artefici della nostra esistenza.
Anche nelle circostanze più estreme, resta intatta la libertà fondamentale di scegliere il nostro atteggiamento: possiamo arrenderci o, invece, abbracciare la situazione e trasformarla in un'opportunità di crescita.
Quanti di noi rinunciano volontariamente alla propria libertà per paura?
Lo facciamo per allontanare quell'angoscia dalla nostra vita, quella sensazione di avere il mondo nelle mani ma sentirci incapaci di affrontare la realtà.
Per questo motivo, la prossima volta che vi sentite soffocare dall'incertezza, non scappate. Fermatevi. Guardatela in faccia. E, soprattutto, scegliete di affrontarla.
Perché l'unica libertà che vale davvero è quella che scegli di vivere fino in fondo.
Abbracciate l'angoscia della libertà. Più che potete. Non come un peso da sopportare, ma come il segno distintivo della vostra umanità, la testimonianza della vostra capacità di trasformare, creare e rinnovare il vostro destino. Perché in quella vertigine esistenziale risiede non solo la nostra più grande sfida, ma anche la più autentica possibilità di essere noi stessi.
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Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
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