Pillola UNxCENTO

L'angoscia della libertàScegliere fa paura, ma è indispensabile.

Angoscia, Libertà, Decisioni e scelte, Coraggio
Pillola N. 93
Foto di Andrea Mangano
Autore
A. Mangano
Intro alla pillola

Ogni libera scelta porta con sé l’angoscia dell'incertezza.

Non è solo la difficoltà di decidere, ma il peso delle conseguenze da affrontare.

Perché la libertà ci spaventa così tanto?

La libertà non è solo un dono, ma anche un fardello piuttosto pesante. Perché essere liberi significa avere infinite possibilità, e questo ci getta in una condizione di angoscia. Non la paura di qualcosa di concreto, ma quella vertigine esistenziale che ci assale quando ci rendiamo conto che possiamo fare tante cose, e proprio per questo rischiamo di non fare nulla.

La nostra libertà si trasforma in una sorta di condanna, perché ci impone di dover scegliere continuamente per la nostra esistenza (e spesso per quella degli altri), senza mai poter sfuggire del tutto a questa responsabilità. Come un esploratore in terra sconosciuta, sospeso tra il timore dell'ignoto e il richiamo della scoperta, anche noi oscilliamo tra paura e possibilità.

Ma non confondiamo questo timore con la debolezza.

Quando ci sentiamo smarriti di fronte ad una scelta, non è perché siamo deboli, ma perché siamo vivi.

L'incertezza e il panico che nutriamo sono parte del gioco. Ogni volta che dobbiamo decidere, stiamo affrontando la libertà – e la libertà è caotica, brutale e spaventosa. La vera libertà non sta nel non avere limiti, ma nell'essere in grado di muoversi dentro di essi, di fare una scelta anche quando non abbiamo idea di cosa succederà. Tutto ciò ci provoca disagio e angoscia, ma è il segno – chiaro ed evidente – che stiamo vivendo davvero.

Il problema è che molti vogliono fuggire da questa responsabilità. Ci si rifugia nel conformismo, nelle regole imposte da altri, nel comfort delle scelte già fatte.

Perché prendere in mano la propria esistenza crea angoscia.

Meglio lasciarsi trascinare, meglio non rischiare di provare l'ignoto. Meglio consolarsi dicendo che "non si era capaci", che "era destino" o, ancora peggio che "la colpa è di qualcun altro". E così si rinuncia a vivere in maniera autentica.

E se invece di evitarla, usassimo l'angoscia per guidarci verso qualcosa di più grande?

L'angoscia è anche il segnale che ci dice che siamo liberi.

Che siamo di fronte a un bivio e che la scelta è nostra. Che possiamo reinventarci, ricominciare, provare e sbagliare, ma con la consapevolezza di essere i veri artefici della nostra esistenza.

Anche nelle circostanze più estreme, resta intatta la libertà fondamentale di scegliere il nostro atteggiamento: possiamo arrenderci o, invece, abbracciare la situazione e trasformarla in un'opportunità di crescita.

Quanti di noi rinunciano volontariamente alla propria libertà per paura?

Lo facciamo per allontanare quell'angoscia dalla nostra vita, quella sensazione di avere il mondo nelle mani ma sentirci incapaci di affrontare la realtà.

Per questo motivo, la prossima volta che vi sentite soffocare dall'incertezza, non scappate. Fermatevi. Guardatela in faccia. E, soprattutto, scegliete di affrontarla.

Perché l'unica libertà che vale davvero è quella che scegli di vivere fino in fondo.

Abbracciate l'angoscia della libertà. Più che potete. Non come un peso da sopportare, ma come il segno distintivo della vostra umanità, la testimonianza della vostra capacità di trasformare, creare e rinnovare il vostro destino. Perché in quella vertigine esistenziale risiede non solo la nostra più grande sfida, ma anche la più autentica possibilità di essere noi stessi.

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Prendi qualche minuto per riflettere e rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

  • 1. Quando mi trovo di fronte a una scelta difficile, riesco a vedere in essa una possibilità di crescita, o mi sento solo sopraffatto dalla paura di sbagliare?
    Vedo ogni difficoltà come un'opportunità di evolvermi, anche se a volte mi fa paura.
    Affronto la scelta con curiosità, cercando di esplorare nuovi orizzonti, anche se incerto del risultato.
    La paura di sbagliare mi blocca, e finisco per rimandare ogni decisione importante.
    Mi concentro troppo sugli errori passati, il che rende ogni nuova scelta un peso da portare.
  • 2. Sono capace di affrontare l'incertezza con apertura, cercando di imparare da ogni esperienza, anche se non è quella che mi aspettavo?
    L'incertezza mi stimola a cercare soluzioni creative, pur accettando che non sempre avrò il controllo.
    Affronto l'incertezza come un terreno fertile per nuove scoperte, abbracciando il rischio.
    La mancanza di certezze mi spaventa e mi fa sentire impotente, come se non avessi abbastanza risorse per affrontarla.
    Cerco di evitare situazioni incerte, preferendo la sicurezza, anche a costo di rinunciare a opportunità.
  • 3. Quando il timore di fallire mi ferma, mi sforzo di superarlo, consapevole che solo attraverso l'azione posso veramente conoscermi?
    Il timore del fallimento mi spinge a dare il meglio di me, cercando di imparare e crescere.
    Cerco di affrontare il timore del fallimento come una sfida da superare, senza farmi sopraffare.
    Mi sento paralizzato dal fallimento e spesso rinuncio, anche quando il rischio è minimo.
    Ho la tendenza a procrastinare per evitare di affrontare la paura del fallimento, anche quando so che potrebbe insegnarmi qualcosa di importante.
  • 4. Accetto il fatto che ogni decisione che prendo contribuisce a definire chi sono, anche se mi porta a sentirmi vulnerabile o insicuro?
    Riconosco che ogni scelta fa parte del mio cammino, anche quando mi espone a dubbi o vulnerabilità.
    Accetto che l'incertezza fa parte del processo, permettendomi di essere più autentico in ciò che scelgo.
    La paura di fare scelte sbagliate mi porta a cercare sempre l'approvazione degli altri, anziché ascoltare la mia voce interiore.
    Evito di prendere decisioni importanti per non sentirmi vulnerabile o sbagliato, rinunciando alla possibilità di crescere.
  • 5. Riconosco l'angoscia come parte del mio cammino verso l'autenticità, utilizzandola come uno stimolo per esprimere la mia vera essenza, invece di evitarla?
    Uso l'angoscia come una spinta a esprimermi in modo più vero e profondo, senza nascondermi.
    Riconosco che l'angoscia può essere il segnale di un cambiamento positivo, che mi spinge a essere più fedele a me stesso.
    L'angoscia mi fa temere di mostrarmi per quello che sono, così evito di rivelare il mio vero io.
    Quando provo angoscia, mi chiudo in me stesso per proteggermi, temendo che la mia autenticità possa essere giudicata.
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Foto di Andrea Mangano

Andrea Mangano

Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore di UNxCENTO.
Firma Andrea ManganoScopri chi sono e in cosa credo
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Il lato oscuro della speranza
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