Pillola 71

Il valore dell'attesa consapevoleFermarsi intenzionalmente per fare scelte migliori

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A. Mangano
Intro alla pillola

Siamo cresciuti a suon di frasi motivazionali che esaltano l’azione.

Ci dicono che chi si ferma è perduto, che se non agisci, verrai presto superato. Il risultato? Siamo diventati un esercito di formiche iperattive, sempre impegnate e senza tempo per riflettere.

È il momento di concederci una pausa per rimettere a fuoco la nostra vita?

Non so se ve ne siete accorti, ma viviamo in un mondo un po' particolare. Un mondo dove se non sei sempre di corsa, sempre occupato, sempre con qualcosa da fare, è come se non valessi niente. Eh sì, perché oggi bisogna essere sempre produttivi, sempre efficienti. E se per caso ti fermi un attimo, se per caso aspetti, subito arriva qualcuno che ti dice: "Ma che stai facendo? Stai perdendo tempo!"

Ma io mi domando: davvero stiamo perdendo tempo quando ci fermiamo a guardare?
Davvero è tempo perso quello che dedichiamo a osservare senza fare niente?

Perché, vedete, noi abbiamo questa strana idea che bisogna sempre agire, sempre muoversi, sempre fare qualcosa.

E invece, quante volte ci siamo buttati in qualcosa senza neanche pensarci?
Quante volte abbiamo preso decisioni di corsa perché avevamo paura di restare indietro?

E poi, dopo aver fatto tutto questo casino, dopo aver agito in preda all'ansia, ci siamo accorti che forse, ecco, forse se ci fossimo fermati un attimo a pensare, avremmo potuto fare meglio.

Ma no, noi dobbiamo correre. Sempre. Come dei criceti sulla ruota.

Ma le cose importanti nella vita, quelle vere, hanno bisogno di tempo.

Se volete costruire una carriera che vi soddisfi davvero, se volete coltivare relazioni che abbiano senso, se volete diventare bravi in qualcosa, beh, non ci riuscite in un giorno. Ci vogliono anni. Anni di impegno, di costanza, ma anche - e questo è importante - anni di momenti in cui vi fermate e vi chiedete: "Ma che sto facendo? Dove sto andando? È questa la strada giusta?"

C'è una cosa bellissima nel fermarsi e lasciare che il mondo continui a girare senza di noi. In questa pausa, in questo momento di silenzio, possiamo finalmente porci le domande giuste. Possiamo impedire al nostro ego, alle aspettative degli altri, di spingerci verso decisioni stupide prese di fretta.

Mentre tutti gli altri corrono dietro a non si sa cosa, a qualcosa che luccica ma che magari non vale niente, noi possiamo affinare la nostra visione. Possiamo riflettere sugli errori che abbiamo fatto. Possiamo mettere a fuoco la nostra vita.

La riflessione ci permette di vedere le stesse cose, ma con occhi diversi. Con maggiore lucidità, ecco. Osservare senza agire ci offre prospettive più ampie, ci fa vedere cose che prima non vedevamo.

A volte, l'unico modo per prendere distanza dal rumore, dai desideri degli altri, da tutti questi condizionamenti che ci portiamo dietro, è proprio fermarci.

Solo così possiamo vedere l'intero quadro della nostra esistenza. Solo così possiamo dare energia e valore alle nostre azioni.

Perché l'azione senza consapevolezza, sapete cos'è? È come un treno lanciato a tutta velocità su binari che non esistono. Prima o poi deraglia. È inevitabile.

Non fraintendetemi, eh. L'azione è importante, anzi, è essenziale. Ma è altrettanto importante agire con la migliore coscienza possibile.

E questa comprensione di noi stessi e del mondo intorno a noi, nasce proprio in quei momenti di attesa in cui ci chiediamo cosa stiamo facendo e perché lo stiamo facendo.

Rimanere a guardare non è stare fermi a perdere tempo. È prepararsi ad agire. È come un arciere che prima di scoccare la freccia, prende la mira. Le risposte più profonde, quelle che davvero possono cambiare la nostra vita, arrivano quando ci prendiamo il tempo di rimanere lì a osservare. Quando resistiamo alla tentazione di agire solo per riempire un vuoto, per non sentirci in colpa. Quando lasciamo che il nostro sguardo si posi su ciò che conta davvero.

Osservare la propria vita è l'unico modo per comprenderla davvero. E a volte, sapete qual è l'azione più potente che possiamo compiere? Saper aspettare. Prenderci il tempo per riflettere e capire a fondo, per poi agire con una consapevolezza più profonda.

Essere padroni della propria vita significa proprio questo: sapere quando accelerare e quando, invece, fermarsi. Quando ascoltare e quando rimanere in silenzio. È come guidare una macchina: se tieni sempre il piede sull'acceleratore, prima o poi vai a sbattere.

Quindi, la prossima volta che il mondo vi dirà di correre, abbiate il coraggio di fermarvi. Guardate. Osservate. Riflettete. Perché non sono i più veloci a vincere nella vita. Sono i più consapevoli. Quelli che si concedono sempre l'attesa necessaria per prepararsi ad agire nel modo migliore.

© Riproduzione riservata - 20/08/2024
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Tag: Consapevolezza, Prospettiva, Azioni consapevoli, Decisioni e scelte

Autore della Pillola
Andrea Mangano

Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.

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Prendi qualche minuto per rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

Domanda 1
Mi prendo davvero del tempo per riflettere sulle mie decisioni o tendo a reagire subito, spinto dall’urgenza o dalla pressione esterna?
  • Sì, mi concedo regolarmente momenti di pausa per riflettere con calma, anche quando le situazioni sembrano urgenti.
  • Valuto prima se la decisione richiede un’azione immediata o se posso riflettere con più calma, senza sentire la pressione di dover rispondere subito.
  • No, spesso mi lascio prendere dall’ansia di dover agire rapidamente, temendo di perdere opportunità se mi fermo a pensare troppo.
  • Mi rendo conto che prendo decisioni affrettate perché mi sento sotto pressione o perché temo il giudizio degli altri.
Domanda 2
Quando affronto una scelta importante, valuto tutte le alternative e le loro possibili conseguenze, o mi concentro solo sulla soluzione più immediata?
  • Dedico tempo a esplorare diverse opzioni, anche se richiede uno sforzo maggiore, per assicurarmi di prendere la decisione migliore.
  • Mi assicuro di valutare sia le soluzioni a breve termine che quelle a lungo termine, considerando l’impatto che avranno in futuro.
  • Mi focalizzo spesso sulla via più veloce o su quella che sembra la più ovvia, senza esplorare realmente altre possibilità.
  • Mi trovo a scegliere la prima opzione che appare fattibile per evitare il disagio dell'incertezza e delle decisioni complesse.
Domanda 3
Dedico momenti regolari alla riflessione e alla revisione delle mie priorità, oppure passo da un’attività all’altra senza fermarmi?
  • Ho imparato a inserire nella mia routine dei momenti per fermarmi e rivalutare le mie priorità, anche in mezzo a giornate intense.
  • Ogni tanto mi fermo e rifletto su cosa sia realmente importante, anche se significa rivedere i miei piani e cambiare rotta.
  • Tendo a passare da un’attività all’altra senza mai prendermi una pausa per valutare se sto procedendo nella giusta direzione.
  • Mi rendo conto che raramente riesco a fermarmi, perché temo di perdere il ritmo o di rimanere indietro rispetto ai miei obiettivi.
Domanda 4
Le mie azioni sono guidate da una chiara comprensione dei miei obiettivi e valori, o mi lascio trascinare dalla routine e dalle aspettative degli altri?
  • Prendo decisioni allineate ai miei valori e obiettivi personali, anche se questo a volte significa andare controcorrente.
  • Mi impegno a rivedere regolarmente se ciò che faccio rispecchia i miei valori profondi, evitando di agire solo per accontentare gli altri.
  • Spesso agisco per soddisfare aspettative esterne o per conformarmi a ciò che gli altri si aspettano da me.
  • Mi rendo conto che tante delle mie decisioni nascono dalla routine o dalla paura di deludere gli altri, piuttosto che da una vera chiarezza interna.
Domanda 5
Prima di prendere una decisione cruciale, mi concedo il tempo di ascoltare le mie emozioni e intuizioni, o mi affido solo a risposte rapide e razionali?
  • Dedico del tempo a esplorare le mie emozioni e intuizioni, considerando non solo ciò che è razionale ma anche ciò che sento profondamente.
  • Cerco di bilanciare logica e intuizione, ascoltando i segnali interni prima di prendere una decisione importante.
  • Faccio fatica a fidarmi delle mie intuizioni e mi affido esclusivamente alla razionalità e alle analisi logiche.
  • Tendo a ignorare i miei sentimenti o a reprimerli, credendo che possano distorcere la mia capacità di giudizio.
Domanda 6
Sento spesso la necessità di essere sempre impegnato per sentirmi produttivo, o sono a mio agio anche nei momenti di pausa e inattività?
  • Riesco a godermi i momenti di pausa senza sentirmi in colpa o poco produttivo, comprendendo che fanno parte del mio equilibrio.
  • Ho imparato a vedere il valore anche nei momenti di inattività, sapendo che possono rigenerare la mia creatività e lucidità.
  • Mi sento a disagio quando non sono occupato e ho l’ansia di dover sempre fare qualcosa per dimostrare il mio valore.
  • Associo il riposo all’inutilità e tendo a riempire ogni minuto con attività per evitare la sensazione di stare perdendo tempo.