La maggior parte delle persone muore a 25 anni, anche se viene sepolta a 75.
Smette di crescere, smette di amare davvero, e passa i restanti cinquant'anni in modalità pilota automatico.
Cosa fa la differenza nella nostra vita?
Voi sapete qual è il problema più grande della vita? No, non sono sempre i soldi che mancano, non è il lavoro che non c'è, non è nemmeno il governo che non funziona.
Il problema più grande è che possiamo passare ottant'anni, novant'anni su questa terra, alzarci ogni mattina, lavarci i denti, prendere il caffè, andare al lavoro, tornare a casa, guardare la televisione, e alla fine non aver mai vissuto davvero.
E quando dico "mai vissuto davvero" intendo questo: che arriviamo alla fine e ci rendiamo conto che non abbiamo mai amato nessuno, ma soprattutto non siamo mai stati noi stessi.
Siamo stati quello che dovevamo essere, quello che la società si aspettava, quello che faceva contenti i nostri genitori, i nostri professori, i nostri capi. Ma noi, noi chi eravamo davvero?
Perché vedete, noi abbiamo questa idea strana della vita.
Pensiamo che crescere significhi fare carriera, comprare la macchina più bella, la casa più grande, avere il conto in banca che fa invidia al vicino. E pensiamo che amare significhi ricevere qualcosa in cambio, come se fosse un commercio: io ti do questo, tu mi dai quello, siamo pari.
Ma non è così che funziona. La vita vera, quella che conta, si gioca su due cose. Solo due. La prima è quanto siamo stati consapevoli. La seconda è quanto abbiamo amato. Tutto il resto, scusate, ma sono chiacchiere.
Crescere davvero non è comprare il suv, non è avere lo stipendio a cinque cifre, non è nemmeno laurearsi con centodieci e lode.
Crescere è una cosa più difficile, più faticosa, più scomoda.
Crescere significa guardarsi allo specchio e dirsi: "Quello che vedo mi piace?"
E se la risposta è no, avere il coraggio di cambiare.
E poi c'è l'amore. L'amore vero, non quello dei film americani con la musichetta di sottofondo.
L'amore vero inizia quando smetti di tenere il conto.
Quando dai senza aspettarti il resto, quando rimani anche quando sarebbe più facile andartene, quando scegli di vedere la bellezza nell'altro anche quando ha la faccia come il lunedì mattina.
Perché l'amore, quello serio, non è una transazione commerciale. Non è "io ti amo se tu mi ami". È un atto di fiducia. Ogni giorno. Verso quella persona che non conosci fino in fondo, verso quella vita che non sai dove ti porterà.
E sapete una cosa? Queste due cose, crescere e amare, sono collegate. Anzi, sono la stessa cosa vista da due angolazioni diverse.
Ogni volta che ami qualcosa davvero, cresci. Perché l'amore ti obbliga ad uscire da te stesso, a vedere il mondo con gli occhi di qualcun altro. E ogni volta che cresci davvero, impari ad amare meglio, perché ti liberi delle tue paure, dei tuoi pregiudizi, delle tue piccole cattiverie.
Ma la maggior parte delle persone cosa fa? Te lo dico io: si cagano sotto.
Si cagano sotto all'idea di crescere perché crescere significa ammettere che fino a quel momento sono stati dei codardi. Si cagano sotto all'idea di amare perché amare significa che qualcuno potrebbe fargli male. E allora, da bravi vigliacchi, cosa fanno? Si accontentano.
Si accontentano di passare otto ore al giorno in un posto che li fa star male, ma ehi, almeno arrivano i soldi a fine mese. Si accontentano di tornare a casa da una persona che non li guarda più negli occhi da tre anni, ma almeno c'è qualcuno che divide le bollette. Si costruiscono una vita che è come una prigione di lusso: comoda, sicura, e mortale.
E poi, ascoltatemi bene, poi hanno pure il coraggio di lamentarsi. "Ah, mi sento vuoto. Ah, la vita non ha senso." Ma scusate, come può avere senso una vita che non avete mai avuto il coraggio di vivere?
È come lamentarsi che il film fa schifo quando avete passato due ore a guardare il telefono.
Ora vi dico una cosa che forse non vi piacerà sentire. Noi siamo nati per due cose precise. Non per fare i furbi, non per accumulare roba, non per fare bella figura con i vicini.
Siamo nati per diventare quello che di meglio possiamo essere e per amare tutto quello che riusciamo ad amare prima di crepare.
Tutto il resto - i soldi, la macchina, la casa al mare, il posto fisso - sono solo contorno. Buono il contorno, eh, ma se mangi solo quello non ti nutri bene.
E sapete qual è il bello?
Che ogni santo giorno vi svegliate e avete davanti una scelta. Semplice, elementare. Oggi voglio essere un po' più coraggioso di ieri o voglio rimanere la stessa persona timorosa? Oggi voglio aprire il cuore o lo tengo chiuso come un conto in banca svizzero?
Sembra una sciocchezza, invece è quella piccola scelta quotidiana che decide se la vostra vita sarà una cosa viva o un cadavere che cammina.
Perché alla fine, quando sarete lì col pancione e i capelli bianchi a tirare le somme, cosa conterà davvero? I punti fedeltà del supermercato? La pensione integrativa? Le targhe commemorative?
No. Conterà una cosa sola: chi diavolo siete riusciti a diventare in tutti questi anni. E quanto amore avete messo in circolazione in questo mondo.
Crescere non è un hobby, è il vostro compito. Amare non è un optional, è il vostro privilegio.
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Tag: Crescere, Amare, Vivere pienamente, Conoscere se stessi
Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.
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