Pillola 78

Più forti di noi stessiSuperare i nostri limiti per scoprire la nostra vera essenza

Autore della Pillola
Autore
A. Mangano
Intro alla pillola

Nel silenzio della nostra mente si combatte la battaglia più importante della nostra vita.

È uno scontro quotidiano tra chi siamo e chi potremmo diventare, tra le nostre paure e i nostri sogni.

Siamo davvero sicuri di conoscere il vero nemico in questa battaglia?

Sapete qual è il nemico più pericoloso che esiste al mondo? Non è la 'ndrangheta, non è il politico corrotto, non è nemmeno il vicino di casa che mette la musica a palla alle sei del mattino. No, il nemico più pericoloso ce l'hai dentro, e ha una caratteristica particolare: non fa rumore.

Non bussa alla porta come il postino, non suona il campanello come i testimoni di Geova. Niente. Si infila dentro la tua testa come l'umidità nelle case - non te ne accorgi, ma poi ti ritrovi i muri sgretolati. È quella vocina che ti dice: "Ma dai, lascia perdere, tanto non ce la farai mai."

È il nemico più subdolo che esista perché conosce tutto di te: sa come spaventarti e come ferirti. Conosce tutte le tue vergogne, i tuoi fallimenti, le cose che temi. E non puoi scappare, non puoi cambiare casa, non puoi nemmeno cambiare numero di telefono. Perché quel nemico, ahimè, sei tu stesso.

Nella vita la vera sfida non è solo contro il mondo là fuori, contro il capo stronzo o la bolletta del gas. No, la vera sfida è contro quella vocina che abbiamo in testa, quella che cerca di sabotarci ogni volta che proviamo a fare qualcosa di importante in rischiamo qualcosa.

Ma sentite qua, perché adesso viene la parte che vi cambierà la prospettiva: questa battaglia contro noi stessi, che sembra una condanna a vita, in realtà è la più grande opportunità di crescita. È come quando fai palestra per la prima volta: il giorno dopo non riesci nemmeno ad alzarti dal letto, hai male dappertutto, maledici il momento in cui hai messo piede in quella sala torture. Ma dopo qualche settimana ti accorgi che sali le scale senza fiatare, porti le buste della spesa senza bestemmie, e quello specchio che prima evitavi ora ti sorride.

Ti rendi conto che la lotta contro i tuoi limiti non è una punizione divina, è l'investimento più redditizio che puoi fare su te stesso. È come comprare azioni di una società che si chiama "Il Tuo Futuro SPA" - all'inizio sembra che stai buttando via i soldi, poi dopo qualche anno ti ritrovi ricco di quello che conta veramente: fiducia, coraggio, consapevolezza di quello che vali.

Ogni volta che superi un limite, non stai solo vincendo una battaglia, stai riscrivendo il codice genetico della tua personalità.

Stai dicendo al mondo, ma soprattutto a te stesso: "Io non sono quello che pensavo di essere, sono molto di più." E questa è la droga più potente che esista - non quella roba che ti distrugge il cervello, ma quella che te lo potenzia.

Ogni volta che incontriamo i nostri limiti - e li incontriamo spesso - non stiamo solo sbattendo la testa contro un muro. No, abbiamo l'occasione di ridefinire chi siamo. Di essere più forti di noi stessi.

Non parlo della forza del palestrato che urla davanti allo specchio, parlo di quella forza che esce fuori quando scopri chi sei sotto tutte le cagate che ti sei raccontato per anni.

E qui viene il bello: siamo infinitamente più capaci di quanto quella voce del cazzo vuole farci credere. La nostra vera natura salta fuori proprio quando lottiamo contro la nostra pigrizia, contro la nostra paura e tutte le credenze che ci limitano.

Vi faccio degli esempi pratici, che la teoria è bella ma poi nella vita vera succede questo: quando pensi "Basta, non ne posso più nemmeno un secondo", e invece vai avanti ancora un po', lì scopri di che pasta sei fatto, la tua capacità di resistere. Quando sei convinto di essere a un passo dal cedere alle tue debolezze - che so, il gelato alle tre di notte, la sigaretta dopo cena - ma scegli di resistere, ecco, lì si vede il tuo carattere. E quando credi di aver finito tutte le idee, di essere completamente a secco, e all'improvviso ti viene la soluzione, quella è la tua intelligenza che si sveglia.

Ogni volta che superiamo questi momenti del cazzo, impariamo una cosa importante: i nostri limiti sono come quegli spaventapasseri nei campi - sembrano veri da lontano, ma quando ti avvicini scopri che sono fatti di paglia e stracci vecchi. Sono orizzonti finti, che si spostano più avanti ogni volta che ci cammini verso.

Quella voce nella testa, quella che ci fa le pulci tutto il giorno, non decide un bel niente di chi siamo o dove possiamo arrivare. È solo l'eco delle nostre paure, il replay di tutte le volte che qualcuno ci ha detto "Non ce la farai mai."

Noi siamo quelli che sognano, quelli che hanno il potere di spezzare le catene della vita mediocre e di cambiare le cose, per noi e per gli altri. Non siamo nati per rimanere incastrati nelle nostre insicurezze come mosche nella ragnatela, siamo qui per costruire il nostro destino, mattone dopo mattone.

Ogni volta che quella voce inizia con la sua solfa, che ci riempie la testa di dubbi e incertezze, noi dobbiamo rispondere come farebbe un bravo personal trainer. Non quello che urla e ti fa sentire una merda, ma quello che ti sorride e ti dice: "Dai, che ce la fai, lo so io che ce la fai." Non ti rende magicamente più forte, ma ti aiuta a scoprire la forza che c'è sempre stata lì, solo che non te ne eri accorto. Ti sposta il limite un pochettino più in là.

Allora, facciamo così: impariamo a fare i personal trainer di noi stessi. A riconoscere quando il limite è vero e quando è solo una balla che ci raccontiamo. Impariamo a dirci, con quella gentile fermezza che usano le nonne quando ti danno uno schiaffo educativo: "Posso farcela."

Ma attenzione, perché qui c'è un tranello grosso come una casa: non dovete diventare dei perfezionisti nevrotici. Il perfezionismo è l'altra faccia della medaglia della paura - invece di non fare niente per paura di sbagliare, fai tutto ma non è mai abbastanza. È come mia zia che pulisce la casa già pulita: spreca energia e non ottiene niente di nuovo.

La perfezione non esiste, è un'invenzione pubblicitaria. Quello che esiste è il miglioramento continuo, un passo alla volta, come quando impari a guidare: all'inizio stalli al semaforo, poi dopo un po' fai i sorpassi senza nemmeno pensarci.

E un'ultima cosa, forse la più importante: il cambiamento vero inizia quando smetti di aspettare il momento giusto. "Quando avrò più tempo", "Quando avrò più soldi", "Quando sarò pronto"... Il momento giusto è un'illusione, come l'orizzonte: puoi camminare verso di lui per tutta la vita, ma non lo raggiungerai mai. Il momento giusto è adesso, con tutto quello che non va, con tutte le paure e le incertezze. Perché la vita non è un film dove tutto si incastra perfettamente - è più come una partita di calcetto del giovedì sera: si gioca con chi c'è.

E mentre combattiamo questa battaglia interiore ricordiamoci una cosa importante: non stiamo lottando per diventare qualcun altro, ma per tirare fuori chi siamo veramente.

Ogni passo avanti non è solo una vittoria contro i nostri limiti fasulli, è un passo verso la nostra autentica natura, verso quella versione di noi stessi che sa di essere infinitamente più capace, più forte e più resiliente di quanto abbiamo mai avuto il coraggio di credere. E questa, amici miei, non è filosofia spicciola - questa è la verità nuda e cruda.

© Riproduzione riservata - 22/10/2024
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Tag: Credenze limitanti, Superare i propri limiti, Superare noi stessi, Conoscere chi siamo

Autore della Pillola
Andrea Mangano

Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.

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Prendi qualche minuto per rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

Domanda 1
Quando affronto una nuova sfida, mi trovo subito a pensare a tutte le cose che potrebbero andare male o a come potrei fallire?
  • Riconosco i rischi, ma mi concentro sulle opportunità e su come posso prepararmi al meglio.
  • Mi focalizzo sugli aspetti positivi, cercando di visualizzare il successo e come raggiungerlo.
  • Spesso mi soffermo sugli scenari peggiori e questo mi blocca o mi rende insicuro.
  • Mi assalgono pensieri di fallimento e, di conseguenza, evito di prendere l'iniziativa.
Domanda 2
Quanto spesso rinuncio a un’opportunità o a un obiettivo perché mi convinco di non essere abbastanza capace o preparato?
  • Raramente rinuncio; mi spinge l’idea che posso sempre imparare e crescere.
  • Mi capita di dubitare, ma cerco di ricordarmi dei successi passati per motivarmi.
  • Molto spesso, preferisco restare nella mia zona di comfort piuttosto che rischiare.
  • Quasi sempre, il timore di fallire mi porta a non provarci affatto.
Domanda 3
Mi sento bloccato o paralizzato dall’idea di non essere perfetto o di commettere errori, anche se razionalmente so che fanno parte del processo di crescita?
  • Ho accettato che gli errori sono inevitabili e cerco di imparare da ogni esperienza.
  • L'idea di commettere errori non mi spaventa, mi motiva a migliorare.
  • Spesso mi blocco perché temo che qualsiasi errore comprometta i miei progressi.
  • La paura di non essere perfetto mi porta a procrastinare o a evitare certe sfide del tutto.
Domanda 4
Quando immagino di superare un ostacolo, mi sento motivato o la mia voce interiore mi convince che il cambiamento è impossibile o troppo difficile da affrontare?
  • Superare gli ostacoli mi entusiasma, lo vedo come una sfida che mi aiuterà a crescere.
  • Mi sento motivato, anche se so che ci saranno difficoltà, perché credo nel mio potenziale.
  • Di solito la mia voce interiore mi convince che sarà troppo difficile, e questo mi scoraggia.
  • Mi sento sopraffatto dall'idea di cambiare e spesso mi convinco che non ne valga la pena.