Pillola 91

Oltre le apparenzeCome scoprire la vera essenza di una persona

Autore della Pillola
Autore
A. Mangano
Intro alla pillola

Spesso crediamo di conoscere davvero qualcuno.

Ci familiarizziamo con i suoi gesti, le sue parole, i racconti che condivide, e pensiamo che questo basti.

Ma lo vediamo per ciò che è veramente, o solo per come sceglie di mostrarsi?

Voi pensate di conoscere le persone, giusto? Ma scusate, sul serio, voi credete che sapere come uno si fa il caffè - macchiato, lungo, con lo zucchero di canna perché fa figo - che questo vi dica chi è veramente quella persona?

Eh no, aspettate. Perché la gente, vedete, la gente è come... come un tiramisù fatto male. Da fuori sembra tutto a posto, bello, ordinato, ma appena ci affondi il cucchiaio scopri che sotto c'è un casino totale. Il savoiardo è sfasciato, la crema è grumosa, e tu che pensavi di star mangiando un dolce della nonna invece ti ritrovi con un pasticcio in bocca.

E così funziona con le persone. Perché noi, spesso, ci accontentiamo della superficie. "Ah, quello lì ascolta i Radiohead, deve essere profondo." "Quella fa yoga tutte le mattine, sicuramente è zen." Ma che ne sapete voi? Magari quello dei Radiohead li ascolta solo per rimorchiare alle feste indie, e quella dello yoga fa tanta scena perché va di moda.

Vedete, il problema è che noi siamo pigri. Ci piace l'idea semplificata delle persone perché è comoda.

La gente è come... avete presente quando aprite il frigo di qualcun altro? Da fuori sembra tutto normale, un frigo come un altro. Poi aprite e dentro trovate di tutto: il barattolo di olive scaduto da tre mesi che nessuno butta mai, la marmellata fatta in casa dalla nonna che sa di paradiso, quella scatoletta misteriosa che nessuno sa più cos'era, e magari anche una bottiglia di champagne tenuta lì da anni per l'occasione speciale che non arriva mai. Ecco, le persone sono così: un mix assurdo di cose belle, cose andate a male, tesori nascosti e misteri che neanche loro sanno spiegare.

Poi c'è sempre quello che dice: "Ah, io lo conosco bene, ci sono stato in vacanza insieme una volta." Ma scusate, voi pensate che uno in vacanza si comporta come nella vita vera?

In vacanza sono tutti belli, tutti rilassati, tutti "che bello il tramonto, che pace". Provate a vederlo quello stesso quando perde il treno per andare al lavoro un lunedì mattina di novembre, con la pioggia che cade di traverso. Ecco, quello è il momento della verità.

Perché vedete, le persone vere si vedono nei momenti di merda. Quando tutto va a rotoli.

Quando il cameriere sbaglia l'ordine per la terza volta, quando il bancomat si mangia la carta, quando il vicino di casa mette la musica a palla alle due di notte. Lì capisci chi hai davanti. Non quando è tutto rose e fiori e aperitivi sui terrazzi.

E poi, occhio, perché c'è un altro trucco della vita: la gente cambia. Ma voi che fate? Vi aggrappate all'idea che avevate di una persona cinque anni fa come se fosse scolpita nel marmo. "Ah no, Marco è sempre stato così." Ma quando mai! Marco magari cinque anni fa era un disastro ambulante e adesso ha messo la testa a posto. O viceversa, era tutto preciso e organizzato e adesso è diventato un bohémien che vive alla giornata.

E sapete qual è la cosa più assurda? Che pretendete di conoscere gli altri mentre voi per primi non vi fate conoscere davvero. È come voler imparare a ballare il tango da soli. Non funziona, ragazzi!

Quindi la prossima volta che dite "conosco quella persona", fermatevi un attimo. Chiedetevi: ma davvero la conosco o conosco solo l'idea che mi sono fatto? Perché magari quella che pensavate fosse una stronza è solo una che ha paura di farsi male. E quello che sembrava un santo magari è solo bravo a fare la faccia da bravo ragazzo.

La verità è che conoscere qualcuno è come fare un puzzle da mille pezzi... ma senza la scatola con l'immagine finale. E ogni tanto ti arrivano pezzi nuovi, inaspettati, che ti fanno dire: "Ma questo dove cavolo va?"

Ecco, questa è la vita. Un puzzle infinito dove i pezzi continuano ad arrivare e l'immagine non è mai completa. E chi vi dice il contrario, probabilmente è ancora convinto che basti guardare la copertina per sapere di che parla un libro.

© Riproduzione riservata - 21/02/2025
Cosa ne pensi?

Scrivimi qual è la tua opinione al riguardo e la tua esperienza personale. Sarei felice di leggerla e di prendere ispirazione!

Vuoi leggere altre pillole come questa?

Ricevi ogni settimana una Pillola di consapevolezza per condurre una vita più consapevole, felice e ispirata. Gratis

Riceverai massimo 1 Pillola di Consapevolezza a settimana

Potrai smettere di riceverle in qualsiasi momento!

Tag: Conoscere una persona, Relazioni, Psicologia, Essenza

Autore della Pillola
Andrea Mangano

Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.

Pillole recenti
Punto di svolta
Il momento in cui smetti di aspettare e inizi a vivere davvero
N 98
Vedi tutte le pillole
Pillola precedente
Pillola successiva
Ti è piaciuto? Condividi
https://andreamangano.com/pillole-di-consapevolezza/come-conoscere-veramente-una-persona

Copy

Chiudi
Riflessione guidata

Prendi qualche minuto per rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

Domanda 1
Sto cercando di conoscere davvero la persona o mi sto focalizzando solo su come appare esteriormente?
  • Cerco di ascoltare attivamente, ponendo domande e prestando attenzione a ciò che l'altro condivide di sé.
  • Mi interessa esplorare i suoi valori, le sue esperienze e i suoi sentimenti più profondi, cercando di capire chi è veramente.
  • Mi lascio influenzare dalle prime impressioni e spesso non vado oltre l'aspetto o il comportamento esteriore.
  • Mi trovo a fare delle ipotesi sulla persona senza approfondire veramente la sua storia o le sue emozioni.
Domanda 2
Quante delle mie impressioni iniziali su questa persona sono influenzate da stereotipi o pregiudizi che ho imparato nel tempo?
  • Cerco di mettere da parte le idee preconfezionate e di approcciarmi a ogni persona come un individuo unico, senza giudicarla in base a etichette.
  • Sono consapevole dei miei pregiudizi e lavoro attivamente per superare qualsiasi stereotipo quando incontro qualcuno di nuovo.
  • Spesso mi baso su ciò che ho sentito o visto riguardo a persone simili, applicando pregiudizi che non mi permettono di vedere la persona nella sua totalità.
  • Quando incontro qualcuno, tendo a fare delle supposizioni che si basano più sulla categoria a cui appartiene che sulla sua individualità.
Domanda 3
Quando penso a questa persona, sono più concentrato sulle sue qualità positive, su quelle negative, o su un'immagine idealizzata che ho creato nella mia mente?
  • Cerco di vedere la persona nella sua complessità, apprezzando sia i suoi punti di forza che le sue debolezze.
  • Sono consapevole che ogni persona ha le sue sfumature e non mi concentro mai solo su un aspetto, ma cerco di abbracciare la sua totalità.
  • Tendo a focalizzarmi troppo sulle qualità positive iniziali, e quando queste svaniscono, rimango deluso.
  • A volte idealizzo troppo una persona, creando un'immagine perfetta che poi non corrisponde alla realtà.
Domanda 4
Sono disposto a lasciare che questa persona si mostri come è, anche se potrebbe deludere le aspettative che ho?
  • Mi sforzo di non avere aspettative rigide e sono aperto a conoscere la persona per quello che è, accettando eventuali sorprese o delusioni.
  • Riesco a rimanere aperto e flessibile, accettando la persona senza forzare una visione ideale di lei.
  • Quando una persona non soddisfa le aspettative che mi sono fatto, tendo a sentirmi deluso e a giudicarla.
  • A volte non riesco ad accettare una persona per quella che è davvero, e mi sento frustrato se non corrisponde all'immagine che avevo costruito.
Domanda 5
Come reagisco quando scopro che le mie percezioni iniziali su questa persona erano errate o incomplete?
  • Riconosco i miei errori e cerco di rivedere il mio giudizio, pronto ad abbracciare una visione più completa e realistica della persona.
  • Mi sento arricchito dalla nuova conoscenza che ho acquisito e cerco di vedere la persona in modo più sfaccettato.
  • Tendo a rifiutare la nuova informazione, continuando a credere nella mia visione iniziale anche se non era corretta.
  • Quando mi accorgo che la mia percezione era sbagliata, mi sento frustrato o tradito e fatico ad accettare il cambiamento nella mia opinione.