Spesso crediamo di conoscere davvero qualcuno.
Ci familiarizziamo con i suoi gesti, le sue parole, i racconti che condivide, e pensiamo che questo basti.
Ma lo vediamo per ciò che è veramente, o solo per come sceglie di mostrarsi?
Voi pensate di conoscere le persone, giusto? Ma scusate, sul serio, voi credete che sapere come uno si fa il caffè - macchiato, lungo, con lo zucchero di canna perché fa figo - che questo vi dica chi è veramente quella persona?
Eh no, aspettate. Perché la gente, vedete, la gente è come... come un tiramisù fatto male. Da fuori sembra tutto a posto, bello, ordinato, ma appena ci affondi il cucchiaio scopri che sotto c'è un casino totale. Il savoiardo è sfasciato, la crema è grumosa, e tu che pensavi di star mangiando un dolce della nonna invece ti ritrovi con un pasticcio in bocca.
E così funziona con le persone. Perché noi, spesso, ci accontentiamo della superficie. "Ah, quello lì ascolta i Radiohead, deve essere profondo." "Quella fa yoga tutte le mattine, sicuramente è zen." Ma che ne sapete voi? Magari quello dei Radiohead li ascolta solo per rimorchiare alle feste indie, e quella dello yoga fa tanta scena perché va di moda.
Vedete, il problema è che noi siamo pigri. Ci piace l'idea semplificata delle persone perché è comoda.
La gente è come... avete presente quando aprite il frigo di qualcun altro? Da fuori sembra tutto normale, un frigo come un altro. Poi aprite e dentro trovate di tutto: il barattolo di olive scaduto da tre mesi che nessuno butta mai, la marmellata fatta in casa dalla nonna che sa di paradiso, quella scatoletta misteriosa che nessuno sa più cos'era, e magari anche una bottiglia di champagne tenuta lì da anni per l'occasione speciale che non arriva mai. Ecco, le persone sono così: un mix assurdo di cose belle, cose andate a male, tesori nascosti e misteri che neanche loro sanno spiegare.
Poi c'è sempre quello che dice: "Ah, io lo conosco bene, ci sono stato in vacanza insieme una volta." Ma scusate, voi pensate che uno in vacanza si comporta come nella vita vera?
In vacanza sono tutti belli, tutti rilassati, tutti "che bello il tramonto, che pace". Provate a vederlo quello stesso quando perde il treno per andare al lavoro un lunedì mattina di novembre, con la pioggia che cade di traverso. Ecco, quello è il momento della verità.
Perché vedete, le persone vere si vedono nei momenti di merda. Quando tutto va a rotoli.
Quando il cameriere sbaglia l'ordine per la terza volta, quando il bancomat si mangia la carta, quando il vicino di casa mette la musica a palla alle due di notte. Lì capisci chi hai davanti. Non quando è tutto rose e fiori e aperitivi sui terrazzi.
E poi, occhio, perché c'è un altro trucco della vita: la gente cambia. Ma voi che fate? Vi aggrappate all'idea che avevate di una persona cinque anni fa come se fosse scolpita nel marmo. "Ah no, Marco è sempre stato così." Ma quando mai! Marco magari cinque anni fa era un disastro ambulante e adesso ha messo la testa a posto. O viceversa, era tutto preciso e organizzato e adesso è diventato un bohémien che vive alla giornata.
E sapete qual è la cosa più assurda? Che pretendete di conoscere gli altri mentre voi per primi non vi fate conoscere davvero. È come voler imparare a ballare il tango da soli. Non funziona, ragazzi!
Quindi la prossima volta che dite "conosco quella persona", fermatevi un attimo. Chiedetevi: ma davvero la conosco o conosco solo l'idea che mi sono fatto? Perché magari quella che pensavate fosse una stronza è solo una che ha paura di farsi male. E quello che sembrava un santo magari è solo bravo a fare la faccia da bravo ragazzo.
La verità è che conoscere qualcuno è come fare un puzzle da mille pezzi... ma senza la scatola con l'immagine finale. E ogni tanto ti arrivano pezzi nuovi, inaspettati, che ti fanno dire: "Ma questo dove cavolo va?"
Ecco, questa è la vita. Un puzzle infinito dove i pezzi continuano ad arrivare e l'immagine non è mai completa. E chi vi dice il contrario, probabilmente è ancora convinto che basti guardare la copertina per sapere di che parla un libro.
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Tag: Conoscere una persona, Relazioni, Psicologia, Essenza
Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.
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