L'equilibrio è la chiave per una vita serena, ma mantenerlo è una sfida continua.
Tra il troppo e il troppo poco, camminiamo su un filo sottile, sempre in bilico.
Come possiamo padroneggiare quest'arte senza perdere noi stessi?
Vi ricordate quei film degli anni Novanta dove il protagonista era sempre quel tipo che si buttava giù dai tetti, guidava contromano e baciava la ragazza mentre dietro esplodeva qualcosa?
Ecco, io da giovane volevo essere così. Non il protagonista di una commedia romantica, no. Io volevo essere quello del film d'azione, quello che non si fermava mai, quello che viveva sempre al limite.
L'equilibrio? Ma che roba è?
Per me l'equilibrio era roba da pensionati. Io volevo adrenalina, volevo che la mia vita fosse come quelle pubblicità della Red Bull dove il tipo si butta dal paracadute mentre suona la chitarra. Ogni decisione doveva essere epica: o cambiava completamente la vita o non ne valeva la pena.
Vivevo in questo mondo fatto solo di bianco e nero. Per me esistevano solo gli estremi: o eri il migliore o eri l'ultimo, o amavi perdutamente o odiavi a morte, o facevi il colpaccio della vita o eri un fallito. Non c'erano vie di mezzo.
Era come giocare sempre a poker puntando tutto quello che avevi. Prima o poi dovevi perdere, era matematico, ma a questo non ci pensavo.
Perché è così, eh: quando vivi negli eccessi, alla fine ti ritrovi in questa situazione paradossale dove più cerchi l'emozione forte, più tutto ti sembra piatto.
È come quando ti abitui al peperoncino: all'inizio ti brucia la bocca, poi ne metti sempre di più finché non assaggi più niente.
E poi un giorno ti svegli e capisci che hai passato anni a rincorrere un film d'azione quando in realtà la vita vera è più simile a una di quelle serie TV lente dove non succede mai niente di clamoroso ma ogni episodio ti lascia qualcosa dentro di profondo.
Il punto è che noi, quando siamo giovani - ma anche da grandi, se per questo - abbiamo questa tendenza a pensare che se non stiamo soffrendo o se non stiamo rischiando tutto, allora non stiamo vivendo abbastanza. È come quel tizio che dopo una giornata di merda si prende il quinto cocktail dicendosi che così si rilassa. Sì, come no. Il giorno dopo starà pure peggio, ma sul momento gli sembra l'idea giusta.
La verità è che più la tua vita è un casino, più ti sembra che l'unica soluzione sia fare ancora più casino.
È un po' come quando hai la scrivania piena di carte e invece di sistemarle ci metti sopra altra roba. Prima o poi non ci capisci un tubo.
Se potessi parlare con il me di vent'anni gli direi: "Guarda che non devi per forza vivere come se fossi in un videogame. Non serve sempre premere tutti i pulsanti insieme per vincere!"
Perché alla fine l'ho capito: il segreto non sta nell'essere sempre al massimo, ma nel trovare la giusta dose di tutto.
È come cucinare: devi trovare sempre un equilibrio tra i sapori. Non puoi mettere troppo zucchero o troppo sale.
Lo stesso vale per la vita. Troppo lavoro e diventi uno zombi, troppo divertimento e diventi un parassita. Troppo amore e soffochi, troppo poco e ti senti solo. È tutto una questione di misura.
È come essere su una corda tesa, ma non quella del circo dove devi fare i salti mortali per impressionare la gente. È più come camminare su un marciapiede un po' stretto: basta non cadere di lato.
Il trucco è ascoltarsi. Il tuo corpo ti dice quando hai esagerato, la tua testa ti avvisa quando stai per fare una stronzata.
Il problema è che spesso facciamo finta di non sentire.
Prendiamo lo sport, per dire. Il campione non è quello che si allena ventiquattro ore al giorno fino a svenire. È quello che sa quando spingere e quando rallentare. Sa che se esagera si fa male, se non fa abbastanza non migliora.
Stessa cosa nella vita. Devi trovare il tuo ritmo, non quello che va di moda sui social.
Il segreto è iniziare piano. Non devi diventare subito il Buddha dell'equilibrio. Inizia con le piccole cose: prima di mandare quel messaggio di merda al tuo capo, conta fino a dieci. Prima di comprare quella cosa che non ti serve, aspetta un giorno. Prima di prendere quella decisione che ti cambierà la vita, dormici sopra.
Alla fine la vita è già abbastanza complicata di suo. Non serve che ci mettiamo pure noi a complicarla ulteriormente.
L'equilibrio non è essere noiosi. È essere intelligenti. È capire che non devi sempre dimostrare niente a nessuno, che non devi vincere tutte le battaglie, che a volte la cosa più coraggiosa da fare è non fare niente.
E se qualcuno ti dice che così sei monotono, mandale a quel paese.
Perché alla fine, chi vive meglio: quello che ogni sera deve inventarsi un nuovo casino per sentirsi vivo, o quello che si sveglia la mattina ed è contento di quello che ha?
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Tag: Vivere con equilibrio, Ambizioni, Serenità di vita, Curare l'essenziale
Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.
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