Spesso ci sentiamo intrappolati, distanti da una vita davvero significativa.
Riempiamo le nostre giornate di azioni che appaiono vuote e meccaniche.
Cosa può darci la forza per spezzare le catene di un'esistenza priva di senso?
Ci sono persone che sembrano avere superpoteri, individui che riescono a spingersi oltre ogni limite. Mentre noi, comuni mortali, facciamo fatica anche ad alzarci dal divano.
Di solito pensiamo che la differenza stia in qualcosa di speciale: fisico, soldi, un talento raro. Ed è vero, queste cose contano, ma lasciami dire che non fanno del tutto la differenza.
La vera forza è nei nostri "perché".
È questo che distingue chi continua a lottare da chi si arrende.
Nick Vujicic, nato senza braccia e gambe, ha trovato il suo "perché": ispirare e aiutare gli altri. Stephen Hawking, nonostante la SLA, ha perseguito il suo amore per la conoscenza. Helen Keller, sorda e cieca, riuscì a realizzare il suo desiderio di comunicare con il mondo e persino a conseguire una laurea.
Queste persone ci insegnano che le nostre motivazioni sono il vero motore delle nostre imprese.
Diciamocelo: la vita fa schifo a volte. Ma non è questo il punto. Il punto è che quando hai un perché che ti brucia dentro, anche la peggior cosa ti capiti diventa carburante.
Nietzsche l'aveva capito molto prima di noi: "Chi ha un 'perché' abbastanza forte può superare qualunque 'come'." E aveva dannatamente ragione.
Non tutti i perché sono uguali. Alcuni sono deboli come una scusa del lunedì mattina, altri ti farebbero scalare l'Everest in ciabatte.
Facciamo un esempio semplice: hai due studenti. Uno studia per mettere bei voti sul curriculum. L'altro sta cercando disperatamente di salvare sua madre da una malattia. Indovina chi dei due non mollerà mai, nemmeno quando tutto andrà storto?
La verità è che siamo tutti potenzialmente degli eroi, capaci di cose oltre i nostri limiti apparenti. Serve solo trovare quel perché che ci fa tremare le ginocchia, ma ci costringe comunque ad alzarci ogni mattina e lottare.
Ed è tutt'altro che semplice. Perché oggi siamo letteralmente ossessionati dai come. Come fare più soldi, come impressionare gli altri, come fingere di avere la nostra vita sotto controllo. È tutta una gigantesca distrazione dalla domanda che ci terrorizza: perché stiamo facendo tutto questo?
È ora di non raccontarci più bugie. È giunto il momento di guardarci allo specchio e chiederci cosa vogliamo veramente. E sì, farà male. Ma quando troviamo i nostri veri perché, non quelli che sono belli da raccontare e condividere sui social, tutto cambia. Non stiamo più cercando di riempire un vuoto - stiamo finalmente costruendo qualcosa che significa qualcosa.
Quando troviamo i nostri perché, tutto prende una forma diversa: un senso di direzione, una connessione emotiva genuina, un senso profondo.
Senza uno scopo vero, anche alzarci dal letto diventa un'impresa epica. Non è pigrizia, è che il nostro cervello sa che stiamo fingendo.
Quel che conta non è solo quello che facciamo, ma perché lo facciamo.
È questo che ci definisce, non quella maschera che indossiamo per far colpo sugli altri. È quello che ci tiene in piedi quando la vita decide di bastonarci. E credimi, prima o poi, lo farà.
Ok, magari non troveremo mai il mega-perché che risolverà tutti i misteri della nostra esistenza, ma ci sono tanti piccoli perché nelle azioni quotidiane che possono rendere la nostra vita migliore.
Impariamo a fare come i bambini e chiediamoci il perché delle cose. Perché stiamo sacrificando la nostra salute per quel lavoro? Perché abbiamo scelto quella facoltà? Perché continuiamo a fare la stessa cosa ogni giorno come criceti sulla ruota?
Chiedersi perché è come fare ordine e pulizia mentale. Ci libera da tutte quelle storie che ci raccontiamo in automatico e da quelle aspettative tossiche che gli altri ci hanno ficcato in testa. Così, forse, inizieremo a fare le cose perché le vogliamo davvero, non perché "si fa così" o perché qualcuno ci ha detto che è giusto.
In fondo, è attraverso i nostri perché che impariamo a conoscerci meglio. E ogni volta che troviamo una risposta onesta, ci avviciniamo un po' di più a quel perché che può rendere la nostra vita straordinaria.
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Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
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