Pillola UNxCENTO

Riscrivere la propria storiaCome ribaltare tutti i pronostici

Credenze limitanti, Affrontare le sfide, Cambiamento, Consapevolezza
Pillola N. 74
Foto di Andrea Mangano
Autore
A. Mangano
Intro alla pillola

Siamo prigionieri delle storie che ci raccontiamo, gabbie invisibili costruite dalla nostra mente.

I nostri schemi mentali offuscano la vera percezione di noi stessi e del nostro potenziale.

Possiamo ancora riscrivere la nostra storia, liberandoci dalle convinzioni che ci tengono ancorati?

Ci ripetiamo, come un mantra, "non posso", "non valgo abbastanza", "sono un fallito".

Siamo prigionieri dei nostri pensieri, intrappolati nella paura di sfidarli. Sapete perché? Perché sfidarli significa esporre le nostre fragilità, ammettere che potremmo non essere all’altezza delle nostre aspettative o, peggio ancora, di quelle degli altri.

Così finiamo per accettare la sicurezza della mediocrità, pur di non affrontare una verità che potrebbe farci più male.

Siamo schiavi delle storie che ci raccontiamo ogni giorno, storie che alla fine ci definiscono: "Non sono abbastanza bravo", "Non ce la farò mai". Frasi che si ripetono nella nostra mente, ma che non sono altro che supposizioni, trasformate da noi in salde convinzioni.

Le nostre (vere) possibilità vengono soffocate dai limiti che ci imponiamo.

Ma fermiamoci un attimo: Chi ha scritto questa storia? Chi ha deciso che doveva andare così? Sono stato io? Sono stati gli altri?

Vedete, siamo maestri nel raccontarci storie che ci limitano e siamo altrettanto bravi a credere a tutto ciò che gli altri dicono su di noi, soprattutto quando ci sentiamo vulnerabili e insicuri.

Ma la verità è un'altra: quelle non sono verità assolute, sono catene. Catene che ci tengono legati a una condanna certa: non vivere la vita che desideriamo.

Quando ho iniziato a scrivere di consapevolezza e crescita personale, non avrei mai immaginato di ottenere i risultati che vedo oggi. Non pensavo di trovare la motivazione e la costanza per scrivere ogni settimana, né di trovare un pubblico di persone che mi seguisse con affetto e costanza. Non pensavo di esserne capace e di meritarlo.

Gran parte del mio lavoro quotidiano è un universo asettico di logica, numeri e codice. La scrittura era un'oasi che credevo destinata ad altri, non a me. O almeno di questo ero convinto.

Ma cosa ha fatto crollare questo muro di convinzioni, permettendomi di riscrivere un capitolo della mia storia e smentire quel cinico pronostico?

È stato il cambio di prospettiva. Perché il vero ostacolo da superare era il modo in cui vedevo me stesso. No, non ero uno scrittore, e forse non lo sarò mai, ma chi aveva deciso che non potessi comunque condividere i miei pensieri attraverso le parole?

Riscrivere la propria storia parte dal credere di poter essere diversi.

Quindi, iniziamo a raccontarci storie nuove, storie che ci diano il coraggio e la motivazione per costruire il futuro che immaginiamo. Invece di dirci "Sono un fallito", proviamo con "Non è andata come speravo, ma ho imparato qualcosa di prezioso". Invece di pensare "Non sono capace", diciamo a noi stessi: "Devo provare, imparare e migliorare. Pian piano ce la farò!".

La storia che ci raccontiamo è la storia che siamo destinati a vivere.

Se ci convinciamo che siamo destinati a fallire, indovinate? Falliremo. Ma se iniziamo a immaginare una storia di successo, a quel punto cominceremo a vedere opportunità dove prima c’erano solo ostacoli.

Non basta pensare di essere capaci per riuscirci, questo è chiaro. Ma perché pensare di non esserlo affatto? Quello sì che ci rende incapaci, anche quando in realtà abbiamo tutto il potenziale per farcela.

Quindi, da oggi, facciamo attenzione alle storielle e alle scuse che ci raccontiamo. E quando ne riconosciamo una che ci sta sabotando, fermiamoci e riscriviamola per bene. Lo stesso vale per ogni esperienza negativa che attraversiamo nella vita.

Non siamo prigionieri delle storie del presente, né tantomeno di quelle del passato. Siamo gli autori. E come tali, ogni giorno abbiamo il potere di scrivere un nuovo capitolo che ci accompagni al finale che abbiamo immaginato.

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Prendi qualche minuto per riflettere e rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

  • 1. Quali convinzioni su di me mi impediscono di agire o rischiare di più nella mia vita?
    Credo che, con impegno, posso riuscire, anche se mi sembra difficile iniziare.
    So di avere le capacità, ma devo imparare a gestire meglio le mie paure.
    Penso di non essere mai abbastanza preparato o competente per affrontare certe sfide.
    Ho paura che fallirò e deluderò gli altri, quindi preferisco non rischiare.
  • 2. Come mi sentirei se superassi queste limitazioni mentali? Quali cambiamenti noterei nella mia vita?
    Mi sentirei libero e più fiducioso, pronto a prendere decisioni più coraggiose.
    Noterei una maggiore serenità e un senso di realizzazione che mi spingerebbe a fare sempre di più.
    Potrei sentirmi vulnerabile e spaventato di espormi troppo al giudizio degli altri.
    Anche se superassi una limitazione, penso che troverei comunque altre difficoltà lungo il cammino.
  • 3. Questi pensieri negativi derivano da esperienze passate o da condizionamenti esterni? Quanto sono ancora rilevanti per il mio presente?
    Mi rendo conto che provengono da influenze esterne e non sono più rilevanti; posso lasciarli andare.
    Sono pensieri legati a un passato che non mi rappresenta più, ora ho maggiori risorse per affrontare le difficoltà.
    Alcuni fallimenti passati mi fanno pensare che non sarò mai in grado di superare certi ostacoli.
    Le critiche ricevute in passato continuano a condizionare il mio modo di vedermi e sono difficili da scrollare via.
  • 4. Cosa potrei fare oggi per sfidare uno dei miei pensieri limitanti e dimostrare a me stesso che posso superarli?
    Potrei iniziare con un piccolo passo verso un obiettivo che ho rimandato, per dimostrare che è possibile.
    Posso affrontare una mia paura direttamente, mettendomi in una situazione che ho sempre evitato.
    Potrei provarci, ma penso che non cambierebbe nulla, quindi preferisco non fare nulla.
    Non so se sono pronto a sfidare questi pensieri. Il rischio di fallire è troppo grande e mi blocca.
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Foto di Andrea Mangano

Andrea Mangano

Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore di UNxCENTO.
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