Pillola 09

Meno lavoro, più vitaLa formula per ritrovare il tempo e la gioia di vivere

Autore della Pillola
Autore
A. Mangano
Intro alla pillola

Ci sono momenti in cui giorni e settimane sono inghiottiti in un vortice di scadenze e impegni.

In questa corsa frenetica, sacrifichiamo sorrisi, passioni e attimi preziosi sull'altare della produttività, dimenticando che il vero successo si misura in momenti vissuti, non in ore lavorate.

Esiste un modo per spezzare queste catene e riappropriarci del nostro tempo?

Sei anni fa mi sono fatto una domanda che mi ha cambiato la vita. Una di quelle domande che ti fanno svegliare alle tre di notte con gli occhi spalancati: ma vale davvero la pena ammazzarsi di lavoro per fare carriera e guadagnare di più?

Lavoravo per una multinazionale, facevo il programmatore a Milano. Ero diventato come quei personaggi dei film americani: zaino sulle spalle, occhiali, avanti e indietro nella metro per recarmi in ufficio.

Il lavoro era diventato il mio tutto: mangiavo con i colleghi, uscivo con i colleghi, parlavo di lavoro anche quando non ero al lavoro.

I miei sogni? Messi in un cassetto, come le foto delle ex. Le mie passioni? In standby, come quando metti il telefono in modalità aereo. Gli affetti? Lontani, perché Milano è Milano, ma il mio cuore è sempre rimasto altrove.

Come molti della mia generazione, ero stato convinto che per essere qualcuno nella vita dovessi spaccarti la schiena sul lavoro.

Era l'unica via per il successo, come se la vita fosse un videogame con un solo percorso possibile per arrivare al livello successivo.

Siamo cresciuti con il mito del "tempo è denaro". Una società che ti applaude se lavori quattordici ore al giorno e ti guarda storto se ti prendi una pausa.

Per questo quando uno lascia un posto fisso per fare il nomade digitale, sembra che abbia perso la testa. "Ma come? Lasci la sicurezza per l'avventura? Sei matto!"

Ci hanno raccontato una storia: se vuoi avere successo, devi lavorare tanto e duramente, ogni santo giorno.

E noi ci abbiamo creduto, come quando da bambini credevamo che la Befana esistesse davvero. Abbiamo speso la vita dietro a questa follia.

C'è questa formula magica che tutti credono vera: più ore lavori, più risultati ottieni.

È come dire che più corri forte, prima arrivi. Ma se corri troppo forte, poi cadi a terra sfinito. Quando lavori troppo, non peggiora solo il tuo lavoro, peggiora tutta la tua vita. È come mettere troppo sale nella pasta: rovini tutto.

Negli ultimi anni ho capito una cosa: il vero successo non può esistere senza l'equilibrio.

È come andare in bicicletta: se ti sbilanci troppo da una parte, cadi (e ti fai male!).

Quello che non ti dicono mai è che puoi lavorare meno lavorando meglio.

È come fare le pulizie di casa: se organizzi bene, in due ore fai quello che prima facevi in quattro. Puoi essere produttivo e avere anche tempo per te, per scoprire cose nuove, per coltivare quello che ti piace davvero.

A differenza di una macchina, l'essere umano ha bisogno di rallentare. Ha bisogno di divertirsi, di sperimentare, di esplorare.

C'è un momento preciso in cui il lavoro smette di essere lavoro e diventa una prigione: è quando ti toglie tempo per le persone che ami, quando sai che ora inizia ma non sai quando finisce, quando diventi schiavo delle sue regole. È come essere in una relazione tossica: tu dai tutto e lei ti prosciuga.

La tecnologia doveva liberarci, invece ci ha incatenati. Non abbiamo più tempo libero, abbiamo le giornate pianificate al minuto. Siamo sempre raggiungibili, sempre connessi, sempre di corsa.

L'istruzione ci ha resi più bravi sul lavoro, ma più stupidi sulla vita. È come imparare a guidare una Ferrari ma dimenticarsi dove si vuole andare.

Ecco il fallimento della società moderna: abbiamo creato persone efficienti ma infelici.

Ma per fortuna qualcosa sta cambiando tra i giovani. Stanno capendo che il lavoro è importante, ma non può diventare la vita intera. Che se il tempo produce denaro, i soldi non ti ricomprano il tempo perduto.

È come vendere l'anima al diavolo: alla fine, cosa te ne fai dei soldi se non hai più un'anima?

Il successo non si misura sommando lauree e promozioni. È come misurare l'amore contando i baci: non ha senso.

Siamo esseri umani, prima di tutto. Lavoriamo per vivere, non viviamo per lavorare. È una cosa semplice, ma che ci dimentichiamo spesso. Come quando esci di casa e dimentichi le chiavi: sembra ovvio, ma capita a tutti.

© Riproduzione riservata - 25/11/2022
Cosa ne pensi?

Scrivimi qual è la tua opinione al riguardo e la tua esperienza personale. Sarei felice di leggerla e di prendere ispirazione!

Vuoi leggere altre pillole come questa?

Ricevi ogni settimana una Pillola di consapevolezza per condurre una vita più consapevole, felice e ispirata. Gratis

Riceverai massimo 1 Pillola di Consapevolezza a settimana

Potrai smettere di riceverle in qualsiasi momento!

Tag: Lavoro, Meno lavoro, Tempo perduto, Lavorare per vivere

Autore della Pillola
Andrea Mangano

Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.

Pillole recenti
Punto di svolta
Il momento in cui smetti di aspettare e inizi a vivere davvero
N 98
Vedi tutte le pillole
Pillola precedente
Pillola successiva
Ti è piaciuto? Condividi
https://andreamangano.com/pillole-di-consapevolezza/meno-lavoro-piu-vita

Copy

Chiudi
Riflessione guidata

Prendi qualche minuto per rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

Domanda 1
Sto sacrificando il mio tempo libero per il lavoro?
  • Sì, dedico molte ore al lavoro, ma cerco di bilanciare il più possibile.
  • Ogni tanto sì, ma provo a ritagliare del tempo per me stesso quando posso.
  • Purtroppo sì, il lavoro occupa quasi tutto il mio tempo libero.
  • Decisamente, non riesco mai a staccare e il mio tempo personale è molto ridotto.
Domanda 2
Trascuro la mia salute fisica e mentale per raggiungere i miei obiettivi professionali?
  • Sono consapevole dell'importanza della salute e cerco di mantenerne un equilibrio.
  • A volte sì, ma cerco di recuperare dedicando del tempo al benessere quando posso.
  • Sì, spesso lascio che lo stress e la stanchezza prendano il sopravvento.
  • Sfortunatamente, sì, mi concentro troppo sugli obiettivi e ignoro i segnali del mio corpo e della mia mente.
Domanda 3
Lavoro per troppe ore senza concedermi una pausa?
  • No, faccio del mio meglio per gestire le pause in modo equilibrato.
  • A volte esagero, ma provo a fermarmi quando capisco di aver bisogno di un break.
  • Sì, spesso continuo a lavorare senza nemmeno rendermene conto.
  • Sì, mi capita di lavorare a lungo senza mai concedermi una pausa, anche se ne avrei bisogno.
Domanda 4
Tolgo del tempo ai miei affetti e alle mie passioni a causa degli impegni lavorativi?
  • Raramente, cerco di mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata.
  • A volte, ma cerco di recuperare tempo per i miei affetti quando posso.
  • Sì, sento che le mie relazioni e passioni sono spesso trascurate.
  • Decisamente sì, non riesco a dedicare il tempo che vorrei alle persone e alle attività che amo.
Domanda 5
Mi sento oppresso dal lavoro?
  • No, riesco a gestire bene le pressioni e a mantenere il controllo della situazione.
  • A volte sento la pressione, ma riesco a trovare dei momenti per ricaricarmi.
  • Sì, mi sento spesso sopraffatto dalle responsabilità lavorative.
  • Sì, il carico di lavoro è opprimente e mi pesa molto.