Ogni nostra scelta contribuisce a costruire l'eredità che lasceremo alle persone a noi care e al mondo intero.
Le decisioni, sia grandi che piccole, non solo tracciano il nostro percorso, ma possono anche avere un impatto significativo su coloro che ci circondano, vicini e lontani.
Quale eredità vogliamo donare?
Sapete quella sensazione strana che vi prende quando passate davanti al cimitero? No, non parlo della paura dei fantasmi, quella roba da film dell'orrore. Parlo di quel momento in cui, per un attimo, il cervello vi gioca un brutto scherzo e vi sussurra: "Un giorno anche tu finirai qui". E voi subito cambiate discorso, accendete la radio, pensate al pranzo, a qualsiasi cosa pur di scacciare quel pensiero scomodo.
Eppure, ecco il paradosso: è proprio quando smettiamo di scappare da quel pensiero che iniziamo davvero a vivere. Perché c'è una domanda che tutti evitiamo come la peste, ma che è l'unica che conta davvero: quando non ci saremo più, cosa rimarrà di noi?
Ah, lo so, lo so. Adesso qualcuno di voi sta pensando: "Ma che discorsi macabri fai? Io sono qui per distrarmi un po', non per deprimermi". Ma aspettate un momento, perché questa non è una storia triste. Questa è la storia più bella che esista: la storia di come ogni giorno, senza neanche accorgervene, state tessendo fili invisibili che collegano una vita all'altra, creando una rete di umanità che va ben oltre voi stessi e la vostra esistenza.
Vedete, c'è questa cosa che tutti facciamo finta di non vedere: prima o poi ce ne andiamo. E quando ce ne andiamo, cosa lasciamo al mondo?
L'eredità, quella vera, non è mica quello che lasciamo in banca. No no no. L'eredità è quello che rimane nelle persone che abbiamo incrociato. È quello che abbiamo seminato senza nemmeno accorgercene.
Pensateci un momento. Magari c'è stato quel professore delle medie che credeva in voi quando voi non credevate neanche nel fatto che avreste superato la verifica di matematica. O quella volta che uno sconosciuto vi ha sorriso in una giornata nera e voi avete pensato "ecco, forse il mondo non è così brutto". Ecco, quel professore e quello sconosciuto hanno cambiato qualcosa in voi.
E voi? Voi cosa state lasciando?
Perché vedete, ogni giorno fate delle scelte. Ogni santo giorno. E ogni scelta è come un sassolino che buttate nello stagno della vita altrui. Non lo vedete, il cerchio che si allarga, ma c'è. C'è eccome.
Adesso, io so che qualcuno di voi sta pensando: "Ma io che eredità posso lasciare? Io che sono uno qualunque". Ah sì? Uno qualunque? Ma quando mai!
Sapete qual è il problema? Che abbiamo questa idea sbagliata che per lasciare il segno bisogna essere Einstein o Madre Teresa. Il segno lo lasciate ogni volta che aiutate qualcuno, ogni volta che dite una parola gentile, ogni volta che condividete un fallimento per far sì che altri non ci cadano.
Io vi faccio un esempio, di quelli stupidi ma efficaci. Mettiamo che domani, per assurdo, decidete di non lamentarvi del traffico, ma di sorridere al semaforo. Magari l'automobilista accanto a voi, che stava per esplodere per i nervi, vi vede e pensa: "Guarda questo qui, com'è sereno". E magari quando arriva a casa non urla contro il figlio per i compiti. E il figlio cresce un po' più sereno. E da grande sarà un po' più gentile con gli altri. Ecco fatto: avete cambiato il mondo con un sorriso al semaforo.
La domanda non è se lascerete un'eredità, quella la lasciate per forza. La domanda è quale. Volete essere ricordati come quelli che si sono lamentati per tutto il tempo che avevano, o come quelli che hanno saputo trovare la bellezza anche nei giorni storti? Come quelli che hanno scelto sempre la strada più comoda, o come quelli che quando dovevano scegliere tra il giusto e il facile, hanno scelto il giusto?
Perché vedete, alla fine, quello che conta davvero non sono i soldi in banca o l'auto che guidate.
Quello che conta è la gentilezza che avete messo in circolo, i valori che avete vissuto ogni giorno, la forza che avete dato a chi ne aveva bisogno. Quello che conta è se avete vissuto con uno scopo o se avete solo fatto finta di vivere.
E se scegliete di vivere così, con uno scopo, la vostra eredità diventa una di quelle cose belle. Diventa come un seme che il vento porta chissà dove, e che un giorno germoglia in un posto che neanche immaginate, nella vita di qualcuno che forse non incontrerete mai. Ma che grazie a voi sarà un po' migliore.
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Tag: Eredità, Valori, Scelte, Impatto sul mondo
Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.
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