Pillola 84

Decifrare il caos interioreCosa cercano di dirci le nostre emozioni?

Autore della Pillola
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A. Mangano
Intro alla pillola

A volte il caos interiore è assordante.

Come una radio che trasmette mille stazioni contemporaneamente, le nostre emozioni possono creare una cacofonia che ci lascia disorientati.

Cosa accadrebbe se abbassassimo il volume della nostra resistenza e ci concedessimo il silenzio dell'ascolto?

Non so voi, ma io ho notato una cosa. Noi esseri umani, che ci sentiamo così moderni con gli smartphone, i tutorial su YouTube e pure le previsioni meteo a due settimane – che poi sbagliano anche quelle – in realtà siamo rimasti primitivi quando si parla di emozioni. Arriva un sentimento un po' forte e noi… puff! Spariti. Come conigli che scappano appena il cane del vicino muove la coda.

Pensateci: vi arriva addosso la tristezza, la rabbia, o quella sensazione indefinita che non ha nemmeno un nome. E voi cosa fate? Niente. Vi mettete a correre come Usain Bolt alla finale dei mondiali. Oppure fate finta di niente, come quelli che abbassano lo sguardo quando passa il controllore sul treno senza biglietto.

E se proprio non ce la fate a ignorarla… via di anestetico: un aperitivo, una sigaretta, tre ore a scrollare video di gattini. Basta non sentirla.

Il problema è che funziona come col mal di denti: prendi l'antidolorifico, il dolore passa, sì… ma la carie va avanti. Perché il dolore, come le emozioni, non è lì per farvi un dispetto. È lì per dirvi: “Ehi, amico, c’è qualcosa che non va.”

E le emozioni, in effetti, sono proprio questo: dei messaggeri.

È come il postino che arriva con una raccomandata. Voi fate finta di non esserci in casa, chiudete le tende, vi muovete in punta di piedi. Ma quello suona, suona ancora, lascia l’avviso, ritorna il giorno dopo. E alla fine… vi trovate in fila tre ore alle Poste per ritirare una bella multa da pagare per intero.

Ecco: le emozioni funzionano così. Più le evitate, più diventano insistenti.

E poi ci lamentiamo: “Non capisco cosa mi succede, mi sento confuso.” Ma scusate, come volete capirlo se non vi fermate mai ad ascoltare?

La verità è che abbiamo paura. Paura dell'intensità, paura di scoprire qualcosa che non ci piace, paura che l'emozione ci cambi.

Così ci imbottiamo di “tranquillanti” emotivi: ansia? Pillolina. Tristezza? Pizza gigante. Rabbia? “No no, va tutto bene” con sorriso finto incorporato.

Prendiamo la colpa. Quante volte vi siete sentiti in colpa per aver detto di no? Come se dire no fosse un crimine contro l'umanità. Quella colpa non è lì per torturarvi. È un GPS emotivo che vi sta dicendo: “Hai paura che non ti amino se smetti di sacrificarti sempre.” Ma voi niente: zitti quella voce e andate avanti a dire sì a tutto, finché non vi accasciate.

E la rabbia? Quella che esplode quando vi tagliano la strada o un collega fa una battutina? Non parla di adesso. È roba vecchia. È la voce di tutte le volte che avete ingoiato, che avete fatto un passo indietro, che vi siete lasciati calpestare. È la parte di voi che dice: “Oh! Ora basta!” Ma invece di ascoltarla, vi sentite pure in colpa per essere arrabbiati.

Ogni emozione è una bussola. Indica qualcosa. Solo che noi la ignoriamo, e finiamo a camminare in tondo per anni.

Le emozioni sono come i bambini piccoli: non mollano. Più le ignori, più strillano. E l'unica cosa sensata da fare è fermarsi, respirare, e dire: “Ok, che mi vuoi dire?”

Perché, alla fine, dietro ogni emozione c’è un messaggio. Un invito a conoscere meglio noi stessi.

Non è una guerra da vincere, non c'è un nemico da sconfiggere. C'è solo una parte di noi che prova, con molta pazienza, a farsi ascoltare.

E allora, forse, è arrivato il momento di smetterla di correre e iniziare ad ascoltare.

© Riproduzione riservata - 03/12/2024
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Tag: Caos interiore, Emozioni intense, Chiedersi perché, Consapevolezza di sè

Autore della Pillola
Andrea Mangano

Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.

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Prendi qualche minuto per rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

Domanda 1
Sto permettendo a me stesso di sentire pienamente le emozioni che provo, senza giudicarle o reprimerle?
  • Sì, accolgo ogni emozione come parte di me, anche quando è difficile.
  • Cerco di sentire le emozioni senza giudicarle, ma a volte mi blocco su quelle più intense.
  • No, tendo a ignorarle perché mi sembrano un ostacolo o una debolezza.
  • Spesso le reprimo perché mi spaventano o mi fanno sentire vulnerabile.
Domanda 2
Quale messaggio o bisogno potrebbe celarsi dietro l'emozione che sto vivendo in questo momento?
  • Sento chiaramente che l’emozione mi indica un cambiamento necessario nella mia vita.
  • Riesco a individuare il bisogno sottostante, ma non sempre so come agire su di esso.
  • Non capisco cosa significhi. Mi sembra solo una sensazione caotica.
  • Non mi interessa capire. Preferisco ignorare e andare avanti.
Domanda 3
Quando mi sento sopraffatto, dedico del tempo a comprendere l'origine di ciò che provo, o cerco subito di distrarmi o evitarlo?
  • Sì, mi prendo il tempo per fermarmi e riflettere sull'origine delle emozioni.
  • Ci provo, ma a volte la paura di affrontarle mi frena.
  • Di solito preferisco evitare il confronto e cerco distrazioni immediate.
  • No, evito consapevolmente perché temo che scavare a fondo peggiori la situazione.
Domanda 4
Ci sono emozioni che tendo a evitare o temere di più? Cosa mi impedisce di affrontarle?
  • Riconosco le emozioni difficili e lavoro per affrontarle con calma e apertura.
  • Ci sono emozioni che mi spaventano, ma sto cercando di capire perché.
  • Sì, tendo a evitare quelle che mi fanno sentire vulnerabile perché ho paura di perdere il controllo.
  • Preferisco evitarle perché penso che affrontarle mi faccia troppo male o sia inutile.
Domanda 5
Le mie emozioni mi stanno guidando verso una maggiore autenticità e consapevolezza, o sto ignorando i loro segnali per seguire aspettative esterne?
  • Sì, ascoltare le emozioni mi sta aiutando a vivere in modo più autentico e allineato ai miei valori.
  • Ci provo, anche se a volte il peso delle aspettative esterne mi distrae.
  • No, spesso metto da parte le emozioni per adattarmi alle richieste degli altri.
  • Ignoro quasi sempre i segnali delle emozioni perché mi sembrano incompatibili con ciò che "dovrei" fare.