La paura tiene in catene la nostra vita, impedendoci di viverla pienamente.
Passiamo intere giornate a preoccuparci di cose che probabilmente non accadranno mai, rincorrendo certezze che non esistono.
È davvero questa la vita che vogliamo vivere?
Ogni giorno costruiamo piccoli e grandi muri. Non quelli di mattoni, eh. Quelli invisibili. E nemmeno ce ne accorgiamo. All'inizio sembra pure una buona idea: "Così mi proteggo", pensi. Dal casino che c'è in giro, da quelli che ti giudicano, dalle fregature. Poi una mattina ti svegli e capisci che questi muri non servono solo a tenere fuori gli altri. Ti tengono prigioniero dentro.
E chi è che si presenta senza essere invitato? La paura. Quella non suona il campanello, non chiede permesso. Si siede sul divano di casa tua come il parente che viene a pranzo la domenica e non se ne va mai. E inizia il suo spettacolo: "Ma secondo te ce la fai?", "Ma chi ti credi di essere?", "E se poi va tutto male?". Roba da matti.
Ma ecco il punto: ogni volta che ti trovi davanti questa paura puoi scegliere.
O la ascolti e rimani lì come un palo della luce, oppure la trasformi. In che cosa? In benzina per il motore, in quella scossa che ti serve per saltare anche se hai le gambe che tremano come foglie.
Perché la paura, di suo, non è cattiva. Il problema è che spesso abbiamo paura delle cose sbagliate.
Ci preoccupiamo di quello che pensa la gente, ma vi dico una cosa: la gente ha altro a cui pensare che ai vostri errori. Siamo terrorizzati dall'idea di sbagliare, come se fosse la fine del mondo. Ma come fate a imparare se non sbagliate?
E poi c'è questa storia della vulnerabilità. Ci convinciamo che se non la facciamo vedere diventiamo Superman. Ma chi l'ha mai detto che Superman è felice? Magari si annoia da morire.
La verità è che le paure sono ombre. Quelle ombre enormi che fanno i bambini con le mani davanti alla lampada. Ti paralizzano, e intanto tutto passa: il viaggio che rimandi sempre, quel progetto che hai iniziato e mai finito, quella persona a cui non hai mai detto niente. Non perché non volevi, ma perché avevi paura.
E allora ti resta solo da pensare: "E se ci avessi provato?". Come sarebbe la tua vita adesso se quella volta non avessi dato retta alla paura?
Ripensate a quando avete avuto coraggio. La prima volta che avete parlato davanti a gente che non conoscevate, con la voce che vi tremava. O quella volta che avete accettato quella cosa impossibile, anche se non eravate pronti. Vi ricordate quella sensazione? Quella scarica di elettricità? Ecco, quella è vita vera. Non il rimpianto di chiedersi sempre "come sarebbe andata".
Ditemi, cosa ci guadagniamo a farci bloccare dalla paura? Niente. E perdiamo tutto: le esperienze, le persone, le occasioni che non tornano più.
Però attenzione: non tutte le paure sono stupide. Quella che vi dice di non buttarvi dal terrazzo è sacrosanta. O di non attraversare con il semaforo rosso. Quella tenetevela. Ma c'è l'altra paura, quella che non vi protegge ma vi tiene in gabbia. E quella dovete imparare a riconoscerla.
La vita vera inizia quando uscite dalla vostra zona di comfort. Certo, là fuori ci sono i rischi, le tempeste, gli sbagli. Ma ci sono anche gli incontri, le occasioni, le avventure.
Stare al sicuro è comodo, ma è come tenere una barca sempre nel porto: sì, non si muove, non rischia nulla, ma non è stata costruita per stare ferma.
E voi non siete nati per stare fermi. Siete nati per esplorare, per scoprire, per rischiare un pochino alla volta.
Vivere senza paura non vuol dire non averla. Vuol dire non darle le chiavi della macchina. Vuol dire che può venire con voi, ma guidate voi.
La prima volta che avete guidato l'auto, vi ricordate? Le mani che sudavano, il cuore a mille, la paura di combinare un disastro. Adesso guidate cantando, pensando a cosa cucinare stasera. Non è che il pericolo non c'è più, è che avete imparato a conviverci.
La vita funziona così: ogni paura è come un peso nello zaino. Quando imparate a lasciarne cadere qualcuna, il viaggio diventa più leggero.
Allora facciamo una cosa semplice: scegliete una paura, una sola. Magari piccola, magari che agli altri sembra una sciocchezza. Guardatela in faccia e fate un passo avanti.
Perché la vita vera non sta nei passi che non fate, ma in quelli che, nonostante tutto, vi portano verso quello che amate. E forse, senza qualche paura a fermarvi, scoprireste che il mondo là fuori è molto più bello di come ve lo immaginavate.
Non abbiate paura di vivere.
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Tag: Paura, Sconfiggere la paura, Affrontare le sfide, Conquista della libertà
Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.
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