Hai mai provato il desiderio di raggiungere il successo?
Molti anni fa sognavo di fare fortuna. Rapito dalle storie di alcuni imprenditori della Silicon Valley, mi accingevo a commettere un grosso errore: concepire il successo come l'evento cruciale della mia vita.
Il mio obiettivo era fare soldi, quanti più possibile. Mi ero convinto che il successo fosse la chiave per una vita migliore e che rappresentasse l'unico percorso verso la felicità. In quel periodo ero insoddisfatto della mia esistenza e avevo concentrato tutte le mie energie sulla mia startup, poiché credevo che trasformarla in un business estremamente redditizio potesse aprire le porte a un cambiamento significativo nella mia vita.
Più cercavo di emulare il percorso dei miei idoli nel difficile tentativo di raggiungere l'obiettivo finale, più mi sfuggiva la motivazione che mi spingeva in quella direzione. Stress e insoddisfazione avevano preso il sopravvento e, alla fine, fui costretto ad ammettere che la mia motivazione era in realtà vuota, fondata esclusivamente su un idea materiale che appariva sempre più priva di significato.
Cos'è il successo? Qual è il metro con cui misuriamo noi stessi, i nostri traguardi e la nostra vita?
Oggi, ancora più di allora, siamo sommersi da centinaia di contenuti in rete che ci spingono a un incessante confronto con gli altri, costringendoci a misurare la nostra esistenza rispetto ai loro successi e alle loro vite che appaiono piene, stupende e senza macchie; ci ritroviamo a scrutare il mondo che ci circonda e ci convinciamo di non essere ancora abbastanza, di dover dare di più e di possedere ciò che gli altri già hanno, per diventare ciò che gli altri sono.
Un po' per natura e un po' per stupidità, siamo inclini a sovrastimare l'impatto positivo del successo nella nostra vita.
La pubblicità, i post sui social media e gli articoli motivazionali, anziché celebrare la nostra unicità e la nostra vita (ricca o povera che sia), ci ricordano costantemente ciò che ci manca e chi dovremmo diventare per vivere una vita da sogno.
L'ossessione per il successo prende il sopravvento, costringendoci a sprecare il nostro tempo in questa frenetica e, spesso inutile, ricerca.
Il paradosso risiede nel fatto che spesso ci sacrifichiamo non tanto per il nostro benessere personale, ma piuttosto per cercare di conformarci agli standard altrui o, persino, per cercare di dimostrarci superiori.
Questo dettaglio rivela la nostra infelicità. Nessuna persona davvero soddisfatta di sé e della propria vita si sentirebbe obbligata a perseguire incessantemente traguardi ambiziosi e spesso fuori dalla propria portata. Ma questo in fondo già lo sappiamo, sbaglio?
Tuttavia, il successo continua a sembrarci imprescindibile perché non troviamo una via alternativa per inseguire la felicità.
L'ossessiva caccia al primato, il costante desiderio di un benessere oltre il necessario e la continua ricerca di approvazione ci trascinano in un vortice interminabile di depressione.
Ci ritroviamo prigionieri di aspettative, sia sociali che personali, che ci allontanano dalla nostra vera vocazione. Gli standard imposti esercitano su di noi una pressione che ci spinge a sacrificare il nostro benessere e la nostra autenticità all'insegna di obiettivi poco significativi.
Prendendoli come riferimenti, commettiamo l'errore fatale di confondere il successo con la felicità.
Questo accade perché usiamo metriche inadeguate per valutare la nostra vita. Misuriamo i nostri progressi in termini di numeri e titoli, trascurando il benessere e la qualità della nostra esistenza.
Il successo dovrebbe essere il prodotto naturale di una vita vissuta in modo autentico, non il risultato di una competizione senza tregua.
Quando poniamo ciò che ci appassiona al centro della nostra esistenza, e accogliamo l'idea che il successo sia una conseguenza naturale del nostro sincero impegno, dell'espressione autentica di noi stessi e della realizzazione di ciò che desideriamo e possiamo raggiungere, allora liberiamo noi stessi dalle catene delle aspettative e possiamo finalmente abbracciare la felicità.
Ricorda, il successo non è garanzia di felicità, ma la felicità è senza dubbio uno straordinario successo.
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Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
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