Pillola UNxCENTO

Oltre la performanceRitrovare la soddisfazione e il piacere nel fare

Piacere nel fare, Benessere, Gioia nel vivere, Motivazione
Pillola N. 62
Foto di Andrea Mangano
Autore
A. Mangano
Intro alla pillola

Siamo costantemente spinti a raggiungere obiettivi misurabili, a ottimizzare il tempo e a riempire ogni minuto della giornata con attività "produttive".

Tuttavia, in questa corsa frenetica all'efficienza, rischiamo di perdere di vista il piacere intrinseco nel fare le cose.

Quali sono le conseguenze di questa costante tensione verso la performance? Come possiamo riscoprire la soddisfazione e il piacere nel svolgere le attività quotidiane?

Immaginiamo per un attimo di tornare indietro nel tempo alla nostra infanzia, quando ogni momento, seppur semplice, era intriso di magia e valore.

Ricordo con affetto i momenti trascorsi con mio nonno a curare i fiori nel giardino: non amavo l'attività in sé, ma trovavo piacere nel condividerla, trasformandola in un gioco.

Oggi provo una sensazione simile quando cucino per qualcuno. Non si tratta solo di preparare del cibo, ma di esprimere amore, condivisione e cura verso una persona importante. Inoltre, mi diverte molto improvvisarmi cuoco.

È fondamentale trovare un senso profondo in ciò che facciamo, ma è altrettanto importante scoprire il lato giocoso e leggero delle nostre attività quotidiane.

Il gioco, per sua stessa natura, è un'attività che coinvolge creatività, libertà e piacere. Non ha bisogno di ricompense esterne per essere gratificante, poiché trova in sé stesso il proprio senso e divertimento.

Quando introduciamo elementi ludici nelle nostre attività quotidiane, queste tendono a trasformarsi da semplici doveri in esperienze molto più piacevoli e appaganti. Ci offrono l'opportunità di esprimere al meglio noi stessi e persino di rilassarci, rendendo la gratificazione nel fare più importante del raggiungimento dell'obiettivo finale.

È innegabile che nella nostra vita sia importante focalizzarsi sui traguardi, sull'efficienza e sulla produttività. Tuttavia, non dobbiamo mai dimenticare che una persona felice è colei che non ha perso il piacere di fare. Una persona che affronta le sfide con entusiasmo e passione può ottenere risultati straordinari e creare un'atmosfera positiva attorno a sé.

Trasformare un compito in un'esperienza piacevole è possibile! Invece di concentrarci solo sul risultato, proviamo ad appassionarci al processo.

Possiamo inventare piccole sfide stimolanti con noi stessi, creare un contesto ideale per svolgere la nostra attività, immaginare personaggi con cui interagire e premiarci al raggiungimento di traguardi intermedi con pause rigeneranti.

Appassionarsi al processo e renderlo divertente significa trovare piacere in ogni fase del compito, con conseguente:

  • Aumento della motivazione: quando troviamo piacere nel processo, siamo più motivati a continuare.

  • Maggiore serenità: goderci il percorso senza l'ansia del risultato finale, ci permette di lavorare con una mente serena e aperta.

  • Spazio alla creatività: Quando non siamo condizionati e concentrati solo sull'obiettivo finale, siamo più liberi di sperimentare.

Se l'apprendimento basato sul gioco si è rivelato così efficace, perché non applicare le sue caratteristiche alle attività quotidiane, rendendole più piacevoli e coinvolgenti?

Immaginate quanto potrebbe cambiare in meglio la nostra vita se ritrovassimo il piacere nel fare le cose ogni giorno, non solo in quelle che scegliamo liberamente, ma anche in quelle che siamo in qualche modo costretti a svolgere.

Spesso, infatti, non si tratta di amare un'attività di per sé, ma di apprezzare il contesto in cui si svolge e le persone con cui la condividiamo.

Anche le attività che più amiamo non sempre continuano a darci la stessa gioia nel tempo. Perfino le nostre passioni più grandi possono trasformarsi in qualcosa di monotono e frustrante quando diventano il nostro lavoro quotidiano.

È un fenomeno che tutti abbiamo sperimentato: quando un'attività, anche quella che preferiamo, diventa meccanica e legata esclusivamente a logiche di profitto e produttività, rischia di perdere il suo fascino e la sua capacità di appassionarci.

Quando un'attività è programmata nei minimi dettagli, ci trasforma in semplici esecutori, privandoci del piacere di sperimentare, di imparare dai nostri errori e di sviluppare nuove idee e approcci creativi. Questa dinamica può spegnere la scintilla della passione e rendere monotono e frustrante anche il lavoro dei nostri sogni.

Ma questo principio non vale solo in ambito professionale. Anche nelle relazioni personali, quando si perde il piacere di fare le cose insieme per il gusto di condividere momenti, quando tutto è troppo preciso e prestabilito, la relazione si impoverisce e si spegne. È proprio la gioia di fare qualcosa insieme, senza pressioni o aspettative, che rende una relazione viva, autentica e appagante.

Il piacere nel fare si trasforma così nel piacere di vivere appieno ogni singolo giorno, di assaporare ogni istante e di cogliere le infinite opportunità che la vita ci offre.

Quando torniamo a fare le cose per il puro piacere di farle, ci riconnettiamo con la parte più autentica di noi stessi e sperimentiamo una sensazione di benessere profondo che ci rigenera nel corpo e nello spirito.

Senza dover necessariamente giustificare le nostre scelte e avere timore delle nostre performance, senza sentirci inseguiti dal tempo che scorre inesorabile, possiamo tornare a godere appieno delle nostre attività, riscoprendo nuovamente il gusto del divertimento e della scoperta.

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  • 1. Mi sforzo di rendere più piacevoli le attività che svolgo, oppure mi limito a eseguire i compiti?
    Spesso trovo nuove tecniche o approcci per rendere il lavoro più efficiente, piacevole e interessante.
    Di solito seguo le istruzioni anche quando mi viene in mente un approccio alternativo.
    Mi concentro solo sull'esecuzione dei compiti come sono stati assegnati, senza pensare a come renderle più piacevoli.
    Raramente cerco di migliorare il processo per renderlo più motivante.
  • 2. Quando svolgo un'attività ripetitiva, riesco a mantenere il mio entusiasmo, oppure la mia motivazione diminuisce significativamente?
    Mantengo la mia motivazione trovando modi creativi per rendere l'attività più interessante.
    La mia motivazione varia, ma cerco di rimanere positivo e concentrato.
    La mia motivazione cala drasticamente e faccio fatica a rimanere impegnato.
    Accetto la natura monotona dell'attività e cerco di vedere il quadro più ampio per mantenere la mia motivazione.
  • 3. Riesco a trovare momenti di piacere anche nelle attività più monotone?
    Trovo spesso piccole gioie e motivazioni anche nelle attività ripetitive.
    A volte mi sento esausto, ma cerco di mantenere un atteggiamento positivo.
    Solitamente mi sento esausto e annoiato senza alcun senso di appagamento.
    Trovo che le attività ripetitive siano un’opportunità per meditare e rilassarmi mentalmente.
  • 4. Includo momenti di pausa dopo aver completato le mie attività in modo da rendere le attività quotidiane più gratificanti?
    Spesso mi concedo piccole ricompense come una pausa caffè o un breve giro all'aria aperta.
    Mi premio solo dopo aver completato compiti particolarmente impegnativi o noiosi.
    Non penso molto alle piccole gratificazioni. Preferisco completare tutto il lavoro prima di rilassarmi.
    Mentre sono impegnato nelle mie attività, non sempre ricordo di premiarmi.

Punti d'azione

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Foto di Andrea Mangano

Andrea Mangano

Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore di UNxCENTO.
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