Pillola 76

Ordine mentaleRitrovare la chiarezza in mezzo al caos

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A. Mangano
Intro alla pillola

Ci facciamo in quattro tutto il giorno, accumulando impegni, pensieri e preoccupazioni, convinti che questo affaccendarsi sia la chiave per una vita migliore.

Ma più ne aggiungiamo, più ci sentiamo sopraffatti.

Come possiamo fare ordine in questo caos per non perdere di vista ciò che conta davvero?

Sentiamo parlare tutti di benessere mentale, anche il tizio della frutta e verdura. Tutti esperti, eh? "Fai meditazione", "respira profondo", "pensa positivo". Ma scusate, avete mai provato a pensare positivo mentre il vostro smartphone fa bing ogni tre secondi come una slot machine impazzita?

Io, furbo che non sono altro, ho pensato: "Andrea, vai al mare, comprati una casa, il rumore delle onde ti calmerà l'anima." E infatti e quello che ho fatto. Casa sul mare, silenzio, pace dei sensi. Il rumore più forte? Le onde che si schiantano contro gli scogli. Poetico, no?

Peccato che poi ci ho messo dentro computer acceso ventiquattr'ore su ventiquattro, smartphone che vibra più di un martello pneumatico, email che arrivano come cavallette in Egitto e notifiche che suonano la sveglia anche ai morti. Praticamente ho ricreato Times Square dentro al mio rifugio zen.

E così mi ritrovo lì, nel mio "angolo di paradiso" completamente in balia delle distrazioni. Ho un piano per la giornata, chiaro, preciso, ben organizzato. Poi arrivo a sera e mi chiedo: "Ma cos'ho fatto oggi?" Mistero. Come quegli film dove il protagonista si sveglia e non ricorda niente, solo che io non ho neanche l'alibi della botta in testa.

Il bello è che me ne accorgo solo quando mi parte il mal di testa. Quello vero, non quello diplomatico che ti viene quando tua suocera vuole venire a cena. No, quello che sembra che ti stiano trapanando il cranio con un Black & Decker.

E allora ho capito: l'ordine mentale non è un lusso, è una necessità. Come l'aria condizionata ad agosto: impossibile viverne senza.

La nostra mente è come un armadio. E io, che ho vissuto con la mia compagna per anni, so cosa significa aprire un armadio disordinato. È il caos. Cerchi una camicia e ti cade addosso mezza casa. Stesso principio per la testa: se è piena di roba ammassata a caso, quando ti serve qualcosa di specifico non lo trovi neanche se ti ci metti con la torcia.

Le soluzioni sono due, semplici come l'acqua calda: organizzare e buttare via. Ma siccome siamo sempre armati di buon senso, ovviamente complicchiamo tutto. "No ma questa maglietta potrebbe servire", "questa bottiglia la conservo, magari un giorno mi ci invento qualcosa!", "questo rancore verso mio cugino me lo tengo, non si sa mai".

Invece dovremmo fare come Marie Kondo, ma per la mente. Prendi un pensiero, te lo guardi e ti chiedi: "Mi dà gioia?" Se la risposta è no, via, nella spazzatura mentale. Bye bye. Arrivederci e grazie.

Perché poi cosa succede? Che ci ritroviamo a rimuginare sulle stesse cose come un disco rotto. E non un bel disco tipo i Pink Floyd. No, più tipo quella canzone che ti entra in testa e non esce più.

Il benessere mentale non è vivere senza problemi - quello è impossibile. Il benessere è saper mettere ogni cosa al suo posto.

È come fare il maestro di cerimonie nella propria testa: "Lei signor Problema Lavorativo, si sieda qui. Lei signora Preoccupazione per il Futuro, il suo posto è laggiù. E lei, signor Senso di Colpa per quella Cosa di Vent'anni Fa, esca immediatamente dalla mia testa, prego."

L'ordine mentale non ci rende rigidi. Anzi. È come avere un telefono che funziona bene invece di uno che si blocca ogni due minuti: tutto diventa più fluido, più veloce, più efficiente.

Allora, facciamo così. Prendiamo carta e penna - sì, carta e penna, quegli oggetti antichi che usavano i nostri nonni - e scriviamo tutto quello che ci passa per la testa. E non è una stupidaggine. Funziona meglio di un antidepressivo naturale. È come fare una stampa di quello che hai per la testa: metti su carta e improvvisamente tutto diventa più chiaro.

E soprattutto, ricordiamoci che non siamo Superman. Non dobbiamo salvare il mondo entro stasera. Procediamo con calma, un passo alla volta, come quando impari a guidare: prima la prima, poi la seconda, e se va bene a fine giornata non hai investito nessuno.

Un'altra cosa: non possiamo controllare tutto. Lo so, lo so, è dura da accettare per noi che siamo cresciuti credendo di essere i registi della nostra vita. Ma a volte la vita è più un film di Sorrentino che uno di Hollywood: non ci capisci niente, ma alla fine ha il suo senso.

E infine, prendiamoci delle pause.

La nostra mente è come il telefono: se non la ricarichi mai, a un certo punto si spegne nel momento meno opportuno. Tipo quando devi chiamare il taxi dopo una serata un po' troppo allegra.

Dopo una bella pausa rigenerativa, vedrete che tutto vi sembrerà più chiaro. Come quando pulite gli occhiali e improvvisamente vi accorgete che il mondo era molto più definito di quanto pensavate. Solo che stavate guardando tutto sfocato ormai per abitudine.

© Riproduzione riservata - 08/10/2024
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Tag: Caos mentale, Ordine mentale, Focus, Priorità

Autore della Pillola
Andrea Mangano

Negli ultimi dieci anni ho affrontato con passione diverse sfide personali e imprenditoriali, spinto dal desiderio di vivere con intenzione e non schiavo della routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore delle Pillole di Consapevolezza, un progetto che incarna questo percorso di crescita e riflessione.

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Prendi qualche minuto per rispondere a queste domande. Potrebbero darti una consapevolezza nuova su te stesso e sulla tua vita.

Domanda 1
Cosa sta realmente causando il mio sovraccarico?
  • Mi rendo conto che sto cercando di fare troppo in una sola volta, senza dare priorità.
  • Ho identificato che molte delle mie preoccupazioni derivano da aspettative esterne non allineate con i miei valori.
  • Mi sembra di non avere il controllo su nulla, tutto si accumula senza una causa chiara.
  • Non riesco a capire cosa mi sovraccarica, ogni aspetto della mia vita sembra troppo complicato da affrontare.
Domanda 2
Sto dedicando tempo alle cose che contano davvero per me?
  • Mi accorgo che, pur avendo molti impegni, riesco a ritagliare spazio per ciò che mi appassiona veramente.
  • Sto imparando a dire di no ad attività secondarie che sottraggono tempo a ciò che amo.
  • Mi rendo conto che sto trascurando le persone e le attività più significative per inseguire impegni di lavoro o doveri.
  • Ho dedicato tanto tempo a compiti urgenti ma poco importanti, lasciando da parte ciò che mi fa sentire realizzato.
Domanda 3
Come posso semplificare la mia giornata o ridurre gli impegni?
  • Posso iniziare a eliminare le attività superflue e concentrare le mie energie sulle priorità vere.
  • Posso strutturare meglio le mie giornate, dedicando blocchi di tempo precisi a ogni attività.
  • Non vedo come posso ridurre gli impegni, ogni cosa sembra indispensabile e inevitabile.
  • Provo a semplificare, ma finisco per riempire di nuovo le giornate con altri impegni, senza mai avere un momento libero.
Domanda 4
C’è qualcosa che posso lasciare andare o delegare?
  • Mi rendo conto che alcune responsabilità posso essere tranquillamente delegate, senza che il risultato finale ne risenta.
  • Ho capito che lasciare andare alcune aspettative irrealistiche mi permetterà di concentrarmi su ciò che conta davvero.
  • Non riesco a fidarmi degli altri, quindi preferisco fare tutto da solo, anche se questo mi appesantisce.
  • Sento che se non controllo tutto, le cose non verranno fatte bene, quindi non vedo cosa potrei delegare.