Tutti abbiamo sogni, ma pochi sanno trasformarli in risultati concreti.
Non falliamo perché la motivazione ci abbandona, ma perché le abbiamo dato troppo potere sulle nostre azioni.
Sei pronto a tradirla, prima che lei tradisca te?
Qualche anno fa decisi di scrivere la mia prima "Pillola di Consapevolezza". Sentivo il bisogno di mettere nero su bianco alcune riflessioni sulla vita. Pensieri semplici, nati da giorni ordinari, ma che, guardati con un po' più di attenzione, nascondevano piccole grandi lezioni.
All'inizio è stato come innamorarsi. Conoscete quella fase in cui tutto sembra perfetto e il tempo si dissolve mentre fate qualcosa che vi appassiona?
Ecco, io ero lì, seduto davanti al computer, con le parole che fluivano come un fiume. Scrivevo con una facilità disarmante, come se quei pensieri fossero sempre stati lì in attesa che li portassi alla luce. Ero talmente immerso in quell'entusiasmo che avrei potuto scrivere per ore senza mai sentire la stanchezza.
Come tutte le cose belle, anche quel momento è giunto al termine. Ed è proprio lì che è cominciata la vera sfida.
Perché vi racconto questo?
Perché la motivazione è come un fuoco d'artificio: intensa, spettacolare, ma breve. Si accende con facilità, ci travolge, e poi svanisce.
Quando quella scintilla si spegne, ci ritroviamo davanti al vuoto: niente idee, nessuna voglia, solo un susseguirsi di domande. Ci chiediamo come facciano gli altri ad andare avanti quando per noi ogni passo sembra una montagna, come riescano a raggiungere traguardi che a noi sembrano impossibili.
Siamo noi scarsi o loro troppo bravi?
Non so dirvi se le persone con cui vi confrontate siano davvero migliori di voi, ma c'è una cosa che posso affermare con certezza: le persone di successo sono disciplinate.
La disciplina è quella cosa che tutti detestano, ma che tutti sanno essere indispensabile. Non ti dà gratificazione istantanea, non è divertente e sicuramente non è facile da mantenere, ma è l'arma più efficace contro la procrastinazione e la mediocrità.
Se abbiamo rinunciato a un sogno, è probabile che ci sia mancato qualcosa di fondamentale. All'inizio eravamo pieni di entusiasmo, convinti che tutto fosse possibile. Ma presto abbiamo scoperto che realizzare un'idea richiede impegno, costanza e fatica quotidiana. Abbiamo dato troppa importanza all'entusiasmo iniziale e troppo poca alla necessità di essere costanti. In poche parole, avevamo un sogno, ma non il metodo e la disciplina per realizzarlo.
Quello che vi ho appena descritto è esattamente ciò che chiamo il "Ciclo della resa": uno schema tristemente familiare in cui spesso ricadiamo e che lascia dietro di sé solo rimpianti e opportunità sprecate.
Ma vogliamo davvero rassegnarci a perdere?
Mi auguro di no. Piuttosto, facciamocene una ragione: la motivazione è ciò che ci fa partire (e spesso alla grande), ma è la disciplina che ci permette di arrivare fino in fondo.
Non importa quanto siamo motivati all'inizio. Quello che conta davvero è ciò che riusciamo a fare quando la motivazione si affievolisce. E questo dipende da una sola cosa: la disciplina! La disciplina di costruire una routine solida, di spezzettare il lavoro in piccoli step gestibili e di dare la giusta priorità a ciò che serve davvero.
La motivazione non è un interruttore magico che possiamo accendere e spegnere a piacimento. Non è prevedibile, è umana, caotica e spesso sfugge nel momento in cui ne hai più bisogno.
Perdere la motivazione è del tutto fisiologico. Non è appunto questo il problema. L'errore è fare della motivazione il nostro unico carburante.
Smettiamo quindi di aspettare di sentirci motivati, energici e pronti a spaccare il mondo. Agiamo comunque. Soprattutto quando non ne abbiamo voglia. Perché è proprio lì che si fa la differenza. Dove la maggior parte delle persone si ferma, noi possiamo andare avanti.
Diciamolo chiaramente: il mito della motivazione è una delle più grandi illusioni del nostro tempo, un'esca perfetta per vendervi libri e corsi sulla crescita personale. La vita reale non funziona così.
Teniamo sempre a mente che:
La motivazione scende e sale come le maree;
Non è una debolezza perdere slancio. È una debolezza arrendersi;
Un piccolo passo è sempre meglio di non fare nulla;
La costanza vince sull'intensità intermittente;
Non serve essere perfetti, serve essere costanti.
Quando ho iniziato a scrivere le Pillole di Consapevolezza, ero come un pugile al primo round: pieno di energia, convinto di poter abbattere ogni avversario.
Ma l'entusiasmo dura quanto un primo tempo. Dopo le prime settimane, trovare la giusta ispirazione sembrava impossibile.
Eppure, da allora ho pubblicato decine di Pillole, mantenendo il ritmo di una a settimana.
La motivazione mi ha spinto a salire sul ring. La disciplina mi ha portato fin qui.
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Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.
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