Pillola UNxCENTO

Accettare ciò che non puoi cambiareLa parabola delle due frecce del Buddha

Accettare la vita, Accogliere i cambiamenti, Dolore della perdita, Affrontare il dolore
Pillola N. 55
Foto di Andrea Mangano
Autore
A. Mangano
Intro alla pillola

Ci sono momenti nella vita in cui ci troviamo di fronte a situazioni spiacevoli, alcune prevedibili, altre meno.

Così, ci ritroviamo a lottare strenuamente contro queste avversità che minacciano di smantellare la nostra vita e le nostre speranze.

Ma quando il destino si compie e ci troviamo di fronte a eventi irreversibili, quando ci sentiamo catturati e consumati dalla disperazione e dalla rabbia, quale è la nostra via di fuga?

Durante la vita, ci ritroviamo spesso in bilico tra quello che vogliamo e quello che la realtà ci offre. È una situazione frustrante: da una parte ci sono le nostre aspettative, dall’altra i colpi di scena del destino. Cerchiamo di controllare tutto, di piegare gli eventi al nostro volere, ma a volte dobbiamo fare i conti con una verità scomoda: alcune cose sono semplicemente fuori dal nostro controllo.

E questo fa male. Fa male perché ci lascia bloccati. Ripensiamo al passato, ci tormentiamo con i "se" e i "ma", e prima che ce ne rendiamo conto, siamo intrappolati in un ciclo di dubbi, rimpianti e rabbia. È come essere in un limbo, senza sapere se combattere per cambiare qualcosa o arrenderci e lasciar perdere.

Ma qui sta il problema: nessuna di queste due opzioni funziona davvero.

Quando ci intestardiamo nel voler sistemare ciò che non si può sistemare, finiamo solo per esaurire le nostre energie. Quando ci arrendiamo completamente, perdiamo ogni slancio vitale. In entrambi i casi, il risultato è che restiamo impantanati nel dolore.

In una parabola del Buddha, un uomo è colpito da due frecce:

  • La prima freccia è il dolore fisico della ferita. Essa rappresenta una perdita, un fallimento, un evento difficile che ci capita nella vita. È qualcosa che non possiamo evitare e che fa parte del gioco.

  • La seconda freccia è il dolore emotivo che proviamo a causa del dolore fisico. È il rifiuto di accettare la realtà. È quel continuo rimuginare, quella rabbia, quell'angoscia che ci teniamo dentro perché le cose non sono andate come volevamo.

La prima freccia non possiamo evitarla. Ma la seconda? Quella sì.

La chiave sta qui: accettare il dolore della prima freccia senza aggiungere quello della seconda. Ciò non vuol dire arrendersi o diventare passivi. Significa smettere di combattere contro qualcosa che non possiamo cambiare.

Sì, magari vorremo che le cose fossero andate diversamente. Sì, forse ci appare ingiusto. Ma continuare a ossessionarci su ciò che non possiamo controllare non cambierà le cose. Non ci farà sentire meglio, ma solo soffrire di più.

Quando accetti, ti liberi. Non significa che il dolore sparirà, ma smetterai di aggiungere altro peso alla bilancia. Ed è qui che inizia il cambiamento: non fuori, ma dentro di te.

La verità è che non tutto ha una spiegazione logica o un motivo evidente. A volte, le cose accadono e basta. E va bene così. Non dobbiamo pretendere tutte le risposte per andare avanti.

Piuttosto che cercare un senso che non esiste, possiamo scegliere di dare un significato a ciò che è successo.

Possiamo imparare qualcosa da quell'esperienza, trovare un modo per crescere, per adattarci. Non è facile, ma è possibile.

Ogni perdita, ogni fallimento, è un'opportunità per rivalutare le nostre priorità, capire cosa conta davvero e ricostruire qualcosa di nuovo. Non è questione di "tornare come prima", perché spesso non è possibile. È questione di andare avanti in un modo diverso, magari migliore.

Accettare ciò che non possiamo cambiare non è debolezza, anzi. È un atto di straordinaria forza.

Richiede coraggio per affrontare la realtà così com’è, per fare pace con i nostri limiti e smettere di lottare contro l'impossibile.

Quando lasciamo andare quello che non possiamo controllare, iniziamo a liberarci dal peso del passato. Smettiamo di vivere nel "se solo fosse andata diversamente" e iniziamo a concentrarci su quello che possiamo fare oggi. Perché ogni fine è un nuovo inizio.

Accettare non significa interrompere la nostra sofferenza, ma che quel dolore non decide più per noi. Ci dà lo spazio per guardare avanti, per creare qualcosa di nuovo e di significativo.

Alla fine, accettare la realtà ci rende di nuovo liberi. Liberi dal rimpianto, dalla rabbia e dalle aspettative irrealistiche. È il primo passo per vivere pienamente il presente e guardare al futuro con rinnovata speranza e determinazione.

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  • 1. Come reagisco di solito quando le cose non vanno come previsto?
    Cerco di trovare soluzioni alternative e mi adatto rapidamente alla nuova situazione.
    Mi sento inizialmente frustrato, ma cerco di mantenere la calma e affrontare la situazione con razionalità.
    Sento un senso di panico o ansia e ho difficoltà a vedere una soluzione.
    Mi arrabbio facilmente e cerco qualcuno o qualcosa su cui scaricare la colpa.
  • 2. Riesco ad accettare ciò che di spiacevole e imprevisto accade nella mia vita?
    Sì, sono in grado di accettare gli eventi spiacevoli che accadono nella mia vita in maniera imprevista, affrontandoli con calma e cercando di trovare un senso o un'apprendimento anche nelle situazioni difficili.
    Mi sforzo di accettare gli eventi spiacevoli che si presentano improvvisamente nella mia vita, ma talvolta ho bisogno di tempo per elaborare le emozioni e trovare una prospettiva positiva.
    Trovo difficile accettare gli eventi spiacevoli nella mia vita e tendo a resistere emotivamente.
    No, ho molta difficoltà nell'accettare gli eventi spiacevoli e tendo a reagire con negatività e rabbia.
  • 3. Cosa faccio per gestire lo stress e l'incertezza quando le cose non vanno secondo i piani?
    Utilizzo tecniche di gestione dello stress come la meditazione o l'esercizio fisico per mantenere la calma.
    Cerco il supporto di amici o familiari per ottenere prospettive diverse e supporto emotivo.
    Trovo difficile gestire lo stress e posso finire per evitare o procrastinare il problema.
    Mi immergo in attività distrattive come il lavoro eccessivo o il consumo di cibo/alcol per evitare di affrontare la situazione.
  • 4. Riesco a trovare nuove opportunità e prospettive positive anche nelle situazioni più difficili?
    Sì, sono capace di individuare nuove opportunità e vedo aspetti positivi anche nelle circostanze più difficili.
    Mi sforzo di individuare opportunità e prospettive positive nelle situazioni difficili, anche se richiede uno sforzo consapevole.
    Talvolta trovo difficile trovare nuove opportunità in situazioni difficili, ma faccio del mio meglio per mantenere una mentalità aperta.
    No, trovo estremamente difficile individuare nuove possibilità e aspetti positivi nelle situazioni complesse e tendo a concentrarmi solo sugli aspetti negativi.
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Foto di Andrea Mangano

Andrea Mangano

Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore di UNxCENTO.
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