Ti presento Andrea

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Andrea Mangano

Mi chiamo Andrea e sono un uomo che da anni flirta con il mondo digitale.
Nel corso degli ultimi dieci anni, ho navigato tra diversi progetti imprenditoriali, più o meno ambiziosi, sia da capitano che da umile mozzo.

Durante questo viaggio, ho accumulato una collezione di fallimenti che farebbe invidia a un museo dell'insuccesso. Ho imparato così tanto dalle cazzate che ho fatto, che sto seriamente pensando di aprire una "scuola di vita", naturalmente con tasse d'iscrizione altissime! :)

Sono giunto alla profonda convinzione che commettere errori è il mio talento speciale. Ho perfino deciso di rendere l'errore la mia zona di comfort.

Il mio carattere audace mi spinge ad abbracciare nuove sfide, anche se il risultato finale è più incerto di un pronostico sulla vita amorosa di un gatto.
Nonostante le aspettative tradite e le speranze infrante, sono ancora qui, pronto a cercare il mio successo personale. Ma questa volta, attenzione, niente business o app rivoluzionarie! Ho deciso di passare alla categoria "fare qualcosa di completamente diverso che mi faccia stare davvero bene".

Niente soldi, niente gloria. In realtà, niente di tutto quello che normalmente si cerca quando si fa qualcosa.

Sto solo cercando di migliorare la mia vita a piccoli passi, come una lumaca sul un lungo sentiero in salita. Non voglio più trascurare i miei impegni, le mie passioni o le persone a me care. In fondo, sto cercando di imparare l'arte del vivere, una disciplina che, a quanto pare, nessuno può insegnare del tutto.

Web, programmazione e startup

La mia storia d'amore con il web e la programmazione è iniziata quando ero al liceo, quel periodo romantico in cui i cuori battevano forte e i siti internet si caricavano lentamente. Molte sere erano dedicate a pasticciare con il mio amico Luciano, mentre ci perdevamo tra tag HTML e linee di codice scritte in un linguaggio che sembrava criptico a chiunque non fosse un programmatore.

In modo naturale, questa passione è cresciuta con me e ha determinato il mio percorso di studi universitari e, successivamente, il mio lavoro. Ho creduto nelle potenzialità del web quando ancora non era diventato la patria di selfie e meme. Era un periodo in cui le connessioni erano più lente di una lumaca con il guscio di piombo, e le pagine web erano così piene di gif che sembravano muri imbrattati.

Il mio team a Bank of Ireland's Accelerator Programme.

Poi, nel 2011, il mio entusiasmo per il digitale ha incontrato il selvaggio mondo delle startup.

Ho iniziato a lavorare per una startup a Roma e, nel tipico stile del giovane superbo, ho anche lanciato la mia personale avventura imprenditoriale, prima in Italia e poi in Irlanda. Sono stati anni emozionanti, intensi e pieni di incertezze.

Nel corso di queste avventure, ho coltivato speranze più grandi delle aspettative di un incallito scommettitore. Ma, naturalmente, come in ogni storia che si rispetti, c'è sempre un momento in cui il castello di carte inizia a crollare.

Quando tutto è andato in fumo, ho sofferto terribilmente. Mi sono sentito solo, incompreso e privo di qualcosa di cui ero ormai chiaramente dipendente.

La mia droga era un mix tra passione, ambizioni crescenti e l'ebbrezza della novità e del rischio. Insomma, la ricetta perfetta per un un finale forse scontato, accompagnato da qualche rimorso e da molti insegnamenti.

Lavorare per passione, nel modo giusto

Quando la tua passione si converte nel tuo lavoro è fantastico, ma corri il rischio di limitarla, esasperarla o condizionarla. Perché una passione è libertà e spensieratezza, il lavoro no. Sbaglio?

La passione la coltivi quando ti va, la adatti alle tue abitudini, ai tuoi tempi. Ti rilassa e ti distrae da altri pensieri (lavoro compreso). È come un’amicizia vera.

Per evitare di odiare il mio lavoro che è anche una delle mie passioni, sto provando a farlo in modo diverso.

La flessibilità è il rimedio magico, la pozione segreta che impedisce al lavoro di rubare tutta la magia dalla tua passione.

Lavorare con maggiore indipendenza, quando e dove ti pare, è come dare alla tua passione il passaporto per una vacanza senza fine.

Dopotutto, il lavoro non dovrebbe condizionare le tue scelte di vita. Non dovrebbe dirti dove vivere, con chi passare il tempo o compromettere il tuo benessere fisico e mentale. Perché, diciamocelo, la tua passione è come la persona con cui vuoi trascorrere i tuoi giorni. Non vorresti nessun terzo incomodo e nessuno che ti dica quando e dove vederla.

La vana ricerca del di più

Per anni ho fantasticato di spezzare le catene della mia quotidianità e di ottenere di più dalla vita, come professionista e come uomo.

Per inseguire il sogno di una vita straordinaria e spensierata, mi sono trasferito in diverse città italiane fino a giungere in Irlanda.

Mi sono convinto che ciò di cui necessitavo vivesse in un paese diverso dal mio, che parlasse altre lingue e che fosse il bottino di una guerra ancora da vincere.

Il fervido desiderio di superare gli altri, di emergere come il migliore in una competizione incessante, si era trasformato nella mia personale crociata quotidiana.

La ricerca del "di più" non era più semplicemente un obiettivo, ma un'ossessione che prendeva il controllo di me ogni mattina, come se la mia motivazione fosse alimentata da uno spirito di competizione irrefrenabile, un fantasma che si presentava al mio risveglio pronto a sussurrare: "Devi fare di più, devi essere di più!".

Solo quando ho perso il conto delle notti insonni, mi sono reso conto che ciò di cui avevo bisogno era più semplice di quanto pensassi: lavorare senza sentirmi intrappolato, godermi la vita senza sentirmi in colpa, e magari avere qualche ora in più per scoprire che cosa diavolo sono le passioni che, a quanto pare, mi ero dimenticato di avere.

Ecco, mi sono concentrato su ciò che non avevo, ignorando completamente tutto ciò che già possedevo.

Il lavoro, come un pusher di stress, aveva drogato la mia vita in ogni suo aspetto. A spese mie, ho imparato che ambizioni, tempo e denaro possono trasformarsi nei peggiori nemici che ti risparmiano la vita solo per farti diventare il loro schiavo personale.

Fatto di sogni e passioni

Ad un certo punto della mia esistenza, ho pensato che un riscatto personale potesse rendermi davvero felice. Ho fantasticato su una vita rinnovata, e tutto questo non solo per il mio personale godimento, ma anche per far impressione su chiunque avesse la fortuna di incrociare il mio cammino.

Giorno e notte, ho costruito il mio progetto imprenditoriale, convinto che il successo avrebbe risolto tutti i miei problemi esistenziali.

La mia passione per il digitale e il mondo dell'imprenditoria si era trasformata in qualcos'altro. Inavvertitamente, mi sono ritrovato prigioniero di un'idea, del tempo e del lavoro, di un desiderio che non ero capace di appagare. Ho iniziato a confondere le ambizioni con i sogni, il lavoro con la vita stessa, come se il mio progetto imprenditoriale fosse il Santo Graal dell'esistenza.
Davo per scontato che ciò che stavo facendo era la cosa migliore che potessi fare, la cosa giusta.

Siamo fatti di sogni e di passioni. Quando lo dimentichiamo, tradiamo la nostra natura e, pian piano, moriamo.

Gli eventi e l'incontro con alcune persone, mi hanno permesso di riflettere sulla mia vita e di innescare un cambiamento. Quello che agli occhi di molti era un passo indietro, è stato per me un enorme salto in avanti.

Mi ritrovo ora più in sintonia con me stesso di quanto sia mai stato nella mia vita. Ho imboccato una strada nuova, riscoprendo le passioni che mi divertono e i sogni che mi accendono. Sono tornato a sorridere.

La morale della storia è che quando ti stai prendendo troppo sul serio, potrebbe essere il momento giusto per ridere di te stesso e tornare a goderti la vita.

Nato una seconda volta

Le cose cominciano a incastrarsi alla perfezione quando siamo concentrati su ciò che vogliamo.
—  Paulo Coelho

Determinazione, perseveranza e un tocco di positività: questa è la ricetta magica che sempre porta a qualcosa di buono. Se hai la convinzione di poter raggiungere la vetta e inizi la tua scalata, tutto è possibile.

Ho scelto di riprendermi la mia vita e di ricominciare; ho costruito una prospettiva di vita diversa e felice coltivando un sogno che mi rispecchia. Ne ho fatto la mia fede e la mia quotidiana motivazione, il limite a cui tutto tende.
Ho concepito in modo diverso il lavoro per farne un quotidiano piacere; ho ripreso a coltivare i rapporti con gli altri, ad apprezzare le persone semplici e a scoprire il vero me.

I due giorni più importanti nella tua vita sono il giorno in cui sei nato e il giorno in cui scopri il perché.
— Mark Twain

Oggi lavoro da remoto. Ho fatto ritorno nella mia isola natia e riabbracciato i miei cari. Dopo più di tretanni, mi sono ritrovato a rinascere, consapevole delle mie capacità, dei miei limiti e dei motivi che danno senso alla mia esistenza.

Ho realizzato il sogno di acquistare la casa sul mare che da bambino immaginavo, ristabilendo un profondo legame con la natura. Il mare è tornato ad essere la mia sala giochi, l'amico fidato che ascolta, il protagonista principale delle mie storie e la dimora dei miei pensieri.

Oggi sono una persona più consapevole di ciò che mi rende veramente felice. Gli ultimi anni sono stati un viaggio intenso, durante il quale ho raccolto spunti per riflettere, consigli ed insegnamenti per imparare a vivere in modo più appagante.

E così, da oggi, mi trovo qui a condividere questa parte del mio percorso. Piacere, mi chiamo Andrea.

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Foto di Andrea Mangano

Andrea Mangano

Lavoro nel mondo digitale.
Negli ultimi otto anni ho intrapreso numerose sfide personali e imprenditoriali. Ogni giorno mi impegno affinché la mia quotidianità sia il riflesso del mio desiderio e non una passiva routine. Miro ad essere sempre più padrone del mio tempo e consapevole delle mie scelte.

Sono l'autore di UNxCENTO.
Firma Andrea ManganoScopri chi sono e in cosa credo